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Steatosi epatica e sindrome metabolica: il legame pericoloso

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Dr. Francesco Caruso - Specialista in chirurgia mininvasiva e senza dolore - Tel. 333/8887415 - mail: carusochirurgo@gmail.com

Quando parliamo di steatosi epatica, non stiamo parlando di una malattia isolata del fegato. In oltre il 70% dei casi, questa condizione è parte di un quadro più ampio, la sindrome metabolica, che comprende:


  • obesità viscerale,

  • insulino-resistenza o diabete di tipo 2

  • dislipidemia aterogena

  • ipertensione arteriosa


Nella mia pratica clinica, raramente incontro un paziente con steatosi “pura”: molto più spesso, il fegato grasso è il segnale visibile di un disordine metabolico profondo che coinvolge tutto l’organismo.


Steatosi epatica: Il filo che unisce fegato e metabolismo


La Malattia Epatica Associata a Disfunzione Metabolica (MASLD) nasce dall’accumulo di grasso negli epatociti, favorito dall’insulino-resistenza.Questo stato, tipico della sindrome metabolica, porta a:


  • aumento degli acidi grassi liberi nel sangue

  • accumulo di trigliceridi nel fegato

  • lipotossicità e infiammazione cronica


Il risultato? Fibrosi progressiva e aumento del rischio non solo di cirrosi e carcinoma epatocellulare, ma anche di infarto, ictus e insufficienza renale.


I dati parlano chiaro


Secondo le linee guida AASLD e EASL, la steatosi epatica è oggi il più potente marcatore epatico di rischio cardiovascolare. Studi longitudinali hanno dimostrato che, nei pazienti con MASLD, la principale causa di morte non è il tumore del fegato, ma le malattie cardiovascolari. Un paziente con steatosi e sindrome metabolica ha un rischio di eventi cardiaci doppio rispetto a un soggetto senza fegato grasso.


Due pazienti, due destini


  • Caso 1: uomo di 55 anni, obeso, iperteso, con steatosi severa e trigliceridi elevati. Nessun sintomo. Dopo tre anni senza cambiamenti nello stile di vita, sviluppa una cardiopatia ischemica e viene operato per un’angioplastica coronarica. Parallelamente, l’elastografia segna una progressione da 7 a 13 kPa.

  • Caso 2: donna di 49 anni, obesa e ipertesa, con steatosi moderata. In due anni, con perdita del 12% del peso corporeo, dieta mediterranea e attività fisica costante, normalizza la glicemia, riduce la rigidità epatica da 9 a 6 kPa e abbassa la pressione arteriosa.


Perché la sindrome metabolica peggiora il fegato


Il legame è bidirezionale:


  • La resistenza insulinica aumenta la lipogenesi e il deposito di grasso nel fegato.

  • L’infiammazione cronica e la disfunzione endoteliale peggiorano la vascolarizzazione epatica, facilitando la fibrosi.

  • Le alterazioni lipidiche favoriscono lo stress ossidativo e la perossidazione dei lipidi negli epatociti.


Come interrompere il circolo vizioso


Le linee guida raccomandano un approccio aggressivo e multifattoriale:


  1. Riduzione del peso corporeo – almeno il 5% per migliorare la steatosi, ≥10% per regredire la fibrosi

  2. Attività fisica regolare – 150 minuti a settimana di esercizio aerobico moderato

  3. Dieta mediterranea – povera di zuccheri semplici e grassi saturi, ricca di fibre e grassi monoinsaturi

  4. Controllo ottimale della glicemia e dei lipidi – con farmaci mirati come GLP-1 agonisti o pioglitazone in pazienti selezionati

  5. Stop all’alcol – anche piccole quantità peggiorano il quadro


Messaggio finale


La steatosi epatica non è un problema “solo del fegato”: è un campanello d’allarme metabolico che segnala un rischio concreto per cuore, cervello e reni.Il vantaggio è che, a differenza di altre malattie croniche, qui possiamo invertire la rotta. Ho visto pazienti passare da una condizione di alto rischio cardiovascolare e fibrosi avanzata a un profilo di rischio basso in meno di tre anni.Il segreto è affrontare insieme il fegato e la sindrome metabolica, senza trascurare nessuno dei due fronti.


Dr. Francesco Caruso

Specialista in chirurgia dell’apparato digerente

Chirurgia mininvasiva, proctologia, gastroenterologia

📍 Disponibile per visite specialistiche in Calabria, Milano e telemedicina

📞 Per appuntamenti: 333 8887415


Fonti principali:


  • European Association for the Study of the Liver (EASL) Clinical Practice Guidelines on MASLD. J Hepatol. 2021.

  • American Association for the Study of Liver Diseases (AASLD) Guidance on MASLD. Hepatology. 2018.

  • Scoglio R, Grattagliano I. Nuove linee guida NAFLD. Rivista SIMG. 2022.

  • Younossi ZM et al. Global epidemiology of MASLD and metabolic syndrome. Nat Rev Gastroenterol Hepatol. 2023.


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