Il vero trattamento delle emorroidi - senza fregature e senza leggende
- Francesco Caruso
- 26 ott
- Tempo di lettura: 4 min

Il trattamento delle emorroidi si basa su un approccio graduale, basato sui sintomi e la presentazione clinica. Questo include pratiche e tecniche non chirurgiche e chirurgiche
Trattamento delle emorroidi: Le tecniche non chirurgiche
• Modifiche dietetiche e comportamentali: aumento dell’apporto di fibre e liquidi, evitare lo sforzo durante la defecazione e ridurre il tempo sul water. Queste sono raccomandate come prima linea dalla American Society of Colon and Rectal Surgeons.
• Terapia medica topica: creme, supposte e compresse, utili per il sollievo sintomatico nei casi lievi.
• Flebotonici: flavonoidi e derivati vegetali possono ridurre sintomi come sanguinamento e prurito.
Trattamento delle emorroidi: le procedure operative ambulatoriali non escissionali (cioè che non prevedono l'asportazione delle emorroidi)
• Legatura elastica: indicata per emorroidi interne di grado I-II, è la tecnica ambulatoriale di prima scelta secondo le linee guida della American College of Gastroenterology e della American Society of Colon and Rectal Surgeons.
• Scleroterapia: efficace per emorroidi di grado I-II, meno efficace della legatura elastica ma con minore dolore post-procedurale.
• Coagulazione a infrarossi, laser o radiofrequenza: utile per emorroidi di grado I-II, con necessità di trattamenti ripetuti.
• Coagulazione bipolare/elettrica: alternativa per emorroidi interne.
Tutte queste metodiche ambulatoriali, poco dolorose se ben eseguite ed indicate, sono efficaci per patologie estremamente limitate (piccole emorroidi), lasciando escare ed esiti cicatriziali che possono ostacolare e peggiorare il decorso di un eventuale intervento chirurgico successivo. La scelta pertanto deve essere mirata a casi iniziali e che presumibilmente non recidiveranno.
Trattamento delle emorroidi: le procedure chirurgiche
• Emorroidectomia tradizionale (aperta o chiusa): utilizzabile per tutti i gradi di emorroidi, raccomandata per emorroidi di grado III-IV o recidivanti, comporta maggiore dolore e tempi di recupero più lunghi, ma quando si tratta di emorroidi isolate, senza prolasso, è la più efficace.
• Emorroidectomia con dispositivi ad energia (diatermia, ultrasuoni): può ridurre sanguinamento e dolore rispetto alla tecnica tradizionale, ma di fatto si tratta della stessa metodica precedente, utilizzando bisturi diversi
• Emorroidopessi con stapler: indicata (in tutte le sue varianti) per emorroidi di III-IV grado e nei casi prolasso mucoemorroidario circonferenziale o prolasso rettale associato. Quando ben indicata ed eseguita, è pressochè indolore e molto efficace
• Legatura arteriosa guidata da Doppler: indicata per emorroidi di grado II-III, meno invasiva e con recupero più rapido, meno efficace sulle emorroidi esterne, gravata da frequenti recidive.
• Emorroidopessi transanale: utile nei casi di procidenza settoriale. Non prevede sezioni o escissioni, ma consiste nella legatura alla base del gavocciolo e la sua "sospensione", cioè riposizionamento verso l'alto con punti. Efficace se ben indicata, anche se percepita come dolorosa dai pazienti.
La scelta della tecnica dipende dal grado, dalla sintomatologia, dalle comorbidità e dalle preferenze del paziente. Tutte le affermazioni sono supportate dalle linee guida della American College of Gastroenterology, American Society of Colon and Rectal Surgeons e American Gastroenterological Association.
Trattamento delle emorroidi: i risultati
Le più recenti revisioni sistematiche e meta-analisi mostrano che l’efficacia e il tasso di recidiva delle principali tecniche chirurgiche e non chirurgiche per il trattamento delle emorroidi variano in base al grado della patologia, al profilo di rischio e alle preferenze del paziente. Di seguito una sintesi comparativa basata sulle evidenze attuali.
In casi di emorroidi non complicate e non associata a prolasso rettale, l'emorroidectomia escissionale rimane la tecnica con la più alta percentuale di remissione sintomatica e il più basso tasso di recidiva , ma è associata a dolore postoperatorio significativo e complicanze non trascurabili.
Le tecniche minimamente invasive come HAL, THD e laser offrono minore dolore e recupero più rapido, ma presentano tassi di recidiva più elevati, soprattutto nei gradi più avanzati.
In caso di prolasso circonferenziale e/o associato a prolasso rettale, la emorroidopessi con stapler risulta efficace nel breve termine, con bassi tassi di recidiva, consentendo un ritorno precoce alle attività.
Tra le procedure ambulatoriali, legatura elastica e scleroterapia sono efficaci per gradi I-II: la scleroterapia con polidocanolo mostra tassi di successo leggermente superiori e minore morbidità rispetto alla legatura elastica, ma la recidiva rimane significativa. La coagulazione a infrarossi, laser, radiofrequenza è meno efficace e richiede spesso trattamenti ripetuti.
Le tecniche laser e con dispositivi ad energia avanzata (LigaSure, Harmonic, Starion) mostrano risultati promettenti in termini di dolore e recidiva, ma i dati a lungo termine sono ancora limitati.
In sintesi, la tecnica più efficace per la remissione sintomatica e la prevenzione della recidiva è quella personalizzata. La scelta deve essere individualizzata secondo le linee guida della SIUCP, American Society of Colon and Rectal Surgeons e la letteratura più recente.
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