Sintomi e segni del tumore del colon retto - quando sospettarlo
- Francesco Caruso
- 30 lug
- Tempo di lettura: 4 min

Ogni giorno il nostro corpo ci parla. Con piccoli segnali, modifiche, fastidi, cambiamenti impercettibili. La maggior parte delle volte non è nulla di grave. Ma ci sono situazioni in cui quei segnali, se ascoltati in tempo, possono fare la differenza tra una diagnosi precoce e una malattia avanzata. Il tumore del colon, purtroppo, è spesso silenzioso nelle fasi iniziali, ma sa parlare, se siamo capaci di ascoltarlo.
Nella mia esperienza clinica, ho visto pazienti arrivare troppo tardi, ma anche tanti che si sono salvati perché non hanno ignorato quel dettaglio che “non quadrava”. Ed è questo il punto: imparare a non normalizzare ciò che normale non è.
I sintomi che non vanno sottovalutati
Le Linee Guida AIOM 2024 e ASCRS 2022 elencano con precisione i sintomi più comuni che possono suggerire la presenza di un tumore del colon, soprattutto se persistenti o associati tra loro. Eccoli, ma non come elenco freddo: raccontati come spesso mi vengono riferiti dai pazienti.
1) “Dottore, ultimamente vado in bagno in modo strano. Un giorno diarrea, poi stitichezza, poi di nuovo tutto normale…”→ Alterazione dell’alvo: uno dei sintomi più frequenti e subdoli. Un cambiamento nel ritmo intestinale che dura più di qualche settimana, senza cause evidenti, va sempre approfondito.
2) “Ogni tanto vedo un po’ di sangue nella carta. Ma saranno le emorroidi, no?”→ Sanguinamento rettale: non tutto ciò che sanguina è emorroide. Il sangue misto a feci, soprattutto se scuro o ricorrente, va indagato. Soprattutto dopo i 45 anni.
3) “Sono sempre stanco… e ho scoperto di avere l’emoglobina bassa.”→ Anemia sideropenica: uno dei segnali più insidiosi. Il tumore del colon può sanguinare lentamente e in modo invisibile. Una carenza di ferro inspiegata in un adulto, uomo o donna, deve far pensare a un’eventuale perdita occulta nel tubo digerente.
4) “Ho un fastidio sul fianco, non proprio un dolore, ma qualcosa che sento...”→ Dolore addominale: non sempre è presente, ma quando compare, soprattutto se associato ad altri segni, può essere spia di una massa tumorale, di un’occlusione parziale o di un’infiammazione secondaria.
5) “Non mangio più come prima. Mi sento pieno subito e sono dimagrito.”→ Perdita di peso involontaria, senso di sazietà precoce, gonfiore persistente, nausea… sono segnali che vanno contestualizzati. Ma se durano nel tempo, non sono da ignorare.

Una diagnosi spesso tardiva
Secondo i dati riportati nelle Linee Guida ASCRS 2022, oltre il 70% dei tumori del colon negli Stati Uniti viene ancora diagnosticato dopo la comparsa dei sintomi, spesso quando la malattia è già localmente avanzata. Lo stesso dato viene confermato in Europa. Uno studio tedesco del 2016 citato nelle linee guida ha mostrato che quasi il 70% dei pazienti sintomatici presentava uno stadio più avanzato rispetto a chi era stato diagnosticato attraverso screening.
Il caso di Michele
Michele aveva 57 anni e non aveva mai fatto controlli. Anni prima aveva avuto emorroidi, ma da qualche mese notava sangue nelle feci e un certo fastidio addominale. Attribuiva tutto allo stress, alla dieta, all’età. Solo quando l’anemia lo costrinse a fare analisi più approfondite, si arrivò alla colonscopia: tumore del colon ascendente, stadio III.
Lo abbiamo operato in laparoscopia, con un decorso regolare, e ha iniziato la chemio adiuvante. Michele oggi è in follow-up e sta bene. Ma non dimenticherò le sue parole: “Avrei potuto evitarla, se solo avessi ascoltato meglio il mio corpo”.
Cosa fare in presenza di questi segnali?
Le Linee Guida AIOM 2024 sono molto chiare: tutti i pazienti sopra i 50 anni che presentino sintomi persistenti o nuovi compatibili con patologia colorettale devono ricevere una valutazione accurata e, se necessario, un invio con timing B, cioè con visita specialistica e colonscopia entro 4 settimane.
E anche i pazienti più giovani, se presentano sintomi sospetti, non devono essere tranquillizzati con leggerezza. Sempre più diagnosi si registrano in under 50, come già trattato in un articolo precedente.
Il medico non è un indovino: è un interprete
Il mio lavoro non è indovinare un tumore, ma valutare attentamente ogni piccolo segnale. E questo posso farlo solo se il paziente non si autocensura, se racconta ciò che prova, senza vergogna o paura di “disturbare”. Il tumore del colon non dà sempre segnali chiari, ma quando li dà, è il nostro dovere riconoscerli.
Ho visto pazienti arrivare con emoglobina a 8 e dire “pensavo fosse stanchezza da lavoro”. Altri con una perdita di peso di 10 kg e dire “è la dieta”. La verità è che il corpo parla sempre, ma siamo noi a decidere se ascoltarlo.
Conclusione
I sintomi del tumore del colon non sono sempre drammatici. Anzi, spesso sono sfumati, intermittenti, subdoli. Ma è proprio in quei segnali lievi, quando ancora tutto sembra “normale”, che si gioca la vera possibilità di prevenzione. Le Linee Guida AIOM 2024 e ASCRS 2022 ci invitano a cambiare atteggiamento: non aspettare il dolore per agire.
Se noti qualcosa di nuovo nel tuo corpo, se il tuo intestino cambia, se hai sangue nelle feci, anemia, dolori strani, non aspettare. Non autodiagnosticarti. Parla con un medico, chiedi un approfondimento. Potresti scoprire che è tutto a posto — e va benissimo così. Ma se non lo è, lo avrai scoperto in tempo.
Dr. Francesco Caruso
Specialista in chirurgia dell’apparato digerente
Chirurgia mininvasiva, proctologia, gastroenterologia
📍 Disponibile per visite specialistiche in Calabria, Milano e telemedicina
📞 Per appuntamenti: 333 8887415


Commenti