Quando servono davvero gli antibiotici nella diverticolite - Le nuove evidenze
- Francesco Caruso
- 27 lug
- Tempo di lettura: 3 min

Giovanni ha 57 anni, fa il meccanico, vive una vita semplice e ama mangiare bene. È venuto da me in ambulatorio dopo una notte di dolori addominali forti e febbre a 38,3°C. Alla TAC, il responso: diverticolite non complicata del sigma. La prima domanda che mi ha fatto è stata:
“Dottore, mi prescrive gli antibiotici subito o posso farne a meno?”
Una domanda sempre più comune. Perché oggi, rispetto a dieci o vent’anni fa, le regole sono cambiate. E la risposta non è più un automatismo.
💊 Antibiotici: non sempre servono
Per decenni, ogni episodio di diverticolite veniva trattato con una classica batteria di antibiotici, anche se il paziente stava tutto sommato bene. Ma negli ultimi anni, numerosi studi clinici di alto livello hanno dimostrato che in molti casi gli antibiotici non migliorano né la guarigione né prevengono le recidive.
👉 Lo afferma chiaramente anche l’articolo pubblicato su JAMA nel luglio 2025, che ha raccolto evidenze da oltre 1300 pazienti in studi randomizzati e revisioni sistematiche.
🔬 Cosa dice la scienza
Vediamo i principali dati che hanno cambiato le regole del gioco:
📌 Studio AVOD (Svezia, 2013)
623 pazienti con diverticolite non complicata.
Nessuna differenza significativa tra trattamento con antibiotici e semplice osservazione.
Tempo di guarigione simile, nessun aumento di complicanze
📌 Studio DIABOLO (Olanda, 2018)
528 pazienti: antibiotici vs osservazione.
Nessuna differenza in:
tempo di recupero (12 vs 14 giorni),
complicanze maggiori,
recidive a due anni (15.4% vs 14.6%)
📌 Studio italiano (2021)
480 pazienti ambulatoriali con sintomi lievi.
Trattamento sintomatico (ibuprofene + paracetamolo) vs antibiotici.
Nessuna differenza nei tassi di ospedalizzazione
📌 Cochrane Review (2022)
Analizzati 5 RCT per un totale di 1329 pazienti.
Conclusione: nessuna superiorità degli antibiotici nel trattamento della diverticolite non complicata.
Fonte: JAMA. 2025;330(4):350-368. doi:10.1001/jama.2025.10521

👥 Ma allora... a chi servono ancora gli antibiotici?
La risposta è chiara: non tutti i pazienti sono uguali. Secondo le più recenti linee guida, gli antibiotici restano indicati nei pazienti fragili o a rischio di complicanze, ovvero:
Età > 80 anni
Immunosoppressione (trapianti, chemioterapia, corticosteroidi)
Comorbidità importanti:
scompenso cardiaco
insufficienza renale cronica
diabete non controllato
cirrosi epatica
Gravidanza
Febbre persistente > 38,5°C
Dolore ingravescente o peritonismo
Leucocitosi elevata
💡 Un esempio concreto: la storia di Maria
Maria ha 71 anni, ipertesa, diabetica e con una storia di chemioterapia per un linfoma non Hodgkin. Quando si è presentata in ambulatorio con febbre, dolore al fianco sinistro e leucociti a 17.000, abbiamo eseguito immediatamente una TAC: diverticolite non complicata, senza ascessi. Nonostante l’assenza di complicanze, ho deciso per una terapia antibiotica endovenosa in day hospital con ceftriaxone e metronidazolo per 5 giorni, poi per os. Maria è guarita completamente in 8 giorni. In lei, non sarebbe stato prudente evitare gli antibiotici.
🏥 E in tutti gli altri casi?
Se il paziente è:
immunocompetente
sotto i 65 anni
con quadro clinico lieve
in assenza di febbre e segni sistemici
👉 La scelta migliore oggi è:
osservazione attiva
controllo del dolore (paracetamolo, NO FANS)
idratazione
dieta leggera o liquida per 48 ore
Il 95% di questi pazienti guarisce a casa, senza necessità di ricovero o antibiotici.
🧑⚕️ Follow-up e controllo
Anche in assenza di antibiotici, il paziente va rivisitato entro 5–7 giorni per assicurarsi che i sintomi si siano risolti.
Se compaiono:
nuova febbre
nausea o vomito persistenti
peggioramento del dolore
👉 Si ripete la TAC addome per escludere ascessi o perforazioni nascoste.
📣 Conclusioni: individualizzare, non automatizzare
La vera innovazione nella gestione della diverticolite oggi non è un nuovo farmaco, ma un nuovo approccio: personalizzato, razionale, fondato su evidenze. La medicina moderna non ragiona più per protocolli rigidi, ma adatta la terapia alla persona, non solo alla malattia.
Chi ha avuto un episodio di diverticolite, non deve pensare di dover assumere antibiotici “per forza” ogni volta. Serve valutazione medica, ascolto, esami se indicati, e scelte ragionate.
📍Hai avuto un episodio di diverticolite?
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Dr. Francesco Caruso
Specialista in chirurgia dell’apparato digerente
Chirurgia mininvasiva, proctologia, gastroenterologia
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