Diverticolite superata - Il follow-up corretto tra colonscopia dieta e prevenzione
- Francesco Caruso
- 29 lug
- Tempo di lettura: 3 min

Quando un paziente esce dall’ospedale o dall’ambulatorio con una diagnosi di diverticolite, la domanda più frequente che ricevo non è tanto “come sto adesso?”, ma:
“Dottore, cosa devo fare adesso per non ricaderci?”
Ed è una domanda importantissima. Perché gestire bene il post-diverticolite è fondamentale, non solo per evitare nuove crisi, ma anche per escludere altre patologie, migliorare l’intestino e vivere con più serenità.
La colonscopia: serve sempre?
Cominciamo dalla domanda più delicata. La colonscopia è controindicata durante la fase acuta: può peggiorare l’infiammazione o, peggio, causare una perforazione. Ma una volta superato l’episodio, diventa uno strumento utile — in alcuni casi addirittura fondamentale.
Le linee guida dell’American Gastroenterological Association, confermate anche nell’articolo JAMA 2025, ci dicono questo:
Nei pazienti con diverticolite complicata (ascesso, perforazione, ostruzione, fistola), la colonscopia è raccomandata dopo 6–8 settimane dalla risoluzione dei sintomi.
Nei pazienti con diverticolite non complicata, la colonscopia non è obbligatoria, ma va comunque eseguita se:
non è mai stata fatta prima
sono passati più di 10 anni dall’ultima
ci sono sintomi sospetti o familiarità per tumore del colon
È una misura di prudenza, non di allarme. Alcuni tumori del colon perforati possono simulare una diverticolite, quindi meglio non lasciare dubbi.
Cosa mangiare dopo un episodio?
La dieta è un terreno ricco di miti.Subito dopo l’episodio acuto, consiglio sempre una dieta leggera, liquida o semiliquida per 2–3 giorni, poi un ritorno graduale a un’alimentazione completa.Ma nel lungo termine?
Non esiste una dieta “anti-diverticolite”, ma alcune indicazioni sono utili:
Favorire cibi ricchi di fibre solubili se non presenti sintomi
Bere molto, almeno 1,5–2 litri d’acqua al giorno
Limitare gli alcolici, soprattutto se associati a pasti abbondanti
Mangiare con calma, masticando bene
Eliminare semi, cibi contenenti semi, bucce, legumi, frutta secca. Anche se non ci sono prove certe che possano peggiorare la prognosi, la pratica clinica suggerisce recrudescenza sintomatologica in chi consuma questi cibi
Ogni paziente, però, ha una sua “sensibilità intestinale”. Io consiglio sempre un diario alimentare: segnare cosa si mangia e come risponde l’intestino è il modo più semplice per personalizzare davvero la dieta.
Devo fare controlli periodici?
Dopo la colonscopia (se indicata), non servono controlli rigidi o standardizzati, ma è importante mantenere un rapporto di fiducia con lo specialista.
In generale, consiglio:
Una visita di controllo a 1–2 mesi dalla guarigione, con valutazione clinica, esami del sangue e, se necessario, ecografia dell’addome.
Successivi controlli in base ai sintomi: chi non ha recidive può anche essere seguito dal medico curante, ma chi ha avuto forme complicate o recidivanti deve mantenere il contatto con il chirurgo o il gastroenterologo.
L’attività fisica aiuta?
Sì.
L’attività fisica regolare, anche solo camminare 30 minuti al giorno, riduce il rischio di nuove crisi, migliora la motilità intestinale, tiene sotto controllo il peso corporeo e ha effetti positivi sull’umore. Chi fa movimento recidiva di meno. Lo dice anche lo studio pubblicato su JAMA: nei soggetti più attivi, il rischio di nuova diverticolite era inferiore del 25% rispetto ai più sedentari.
E se ho paura che torni?
La paura della recidiva è comprensibile, ma non deve diventare un’ossessione.Il rischio di recidiva dopo un primo episodio è variabile (13–23% nei casi non complicati, fino al 40% in quelli complicati), ma la maggior parte delle persone non ha più episodi.
E anche se dovesse tornare, oggi abbiamo strumenti diagnostici precoci, terapie efficaci e — se serve — una chirurgia laparoscopica risolutiva, con risultati eccellenti.
Conclusione: uscire dalla malattia, davvero
Superare una diverticolite non vuol dire solo guarire fisicamente. Vuol dire recuperare fiducia nel proprio corpo, nella dieta, nel movimento. Il follow-up giusto è quello che accompagna, non che medicalizza. È un equilibrio tra sorveglianza e libertà.
E soprattutto: non è un percorso da fare da soli. Affidarsi a uno specialista esperto significa risparmiare tempo, ansia, errori. Significa avere una guida. E ritrovare il proprio benessere.
Dr. Francesco Caruso
Specialista in chirurgia dell’apparato digerente
Chirurgia mininvasiva, proctologia, gastroenterologia
📍 Disponibile per visite specialistiche in Calabria, Milano e telemedicina
📞 Per appuntamenti: 333 8887415


Commenti