Diverticolite o tumore del colon - Quando fare la colonscopia
- Francesco Caruso
- 29 lug
- Tempo di lettura: 3 min

La diverticolite è una malattia frequente e spesso benigna. Ma c’è un dubbio che, giustamente, preoccupa molti pazienti — e anche noi medici: “E se invece fosse un tumore?”
Questa domanda non è banale. Perché alcuni sintomi della diverticolite possono imitare quelli del tumore del colon, e in rari casi, ciò che inizialmente viene diagnosticato come infiammazione potrebbe invece essere una neoplasia nascosta.
Perché i sintomi si sovrappongono?
Dolore addominale (soprattutto in basso a sinistra), alterazioni dell’alvo, febbricola, anemia, perdita di peso… sono sintomi comuni sia nella diverticolite che nel tumore del colon sinistro. Inoltre, nei casi più gravi, una perforazione del colon causata da tumore può essere clinicamente indistinguibile da una diverticolite complicata.
Proprio per questo è fondamentale non “archiviare” un episodio di diverticolite senza approfondire con i giusti tempi.
Quando è utile (e sicura) la colonscopia?
Durante la fase acuta di una diverticolite la colonscopia è controindicata, perché il rischio di perforazione è aumentato. Ma dopo la risoluzione dell’episodio, la colonscopia può — e deve — essere presa in considerazione.
Le linee guida dell’American Gastroenterological Association (AGA) e dell’European Society of Coloproctology (ESCP) sono chiare:
🔹 Non sempre serve la colonscopia dopo un episodio di diverticolite non complicata (soprattutto nei pazienti già sottoposti a screening recente per il tumore del colon).
🔹 È invece raccomandata dopo un episodio di diverticolite complicata: ascessi, perforazioni, o ricovero urgente.
🔹 È utile anche nei pazienti che non hanno mai fatto uno screening del colon, o se sono nella fascia d’età di rischio (oltre i 50 anni).
Cosa si cerca con la colonscopia?
Con la colonscopia si può:
✔️ Escludere la presenza di tumori mascherati da infiammazione
✔️ Valutare lo stato generale della mucosa intestinale
✔️ Identificare stenosi cicatriziali o segmenti a rischio
✔️ Rimuovere eventuali polipi ad evoluzione maligna
Ho seguito personalmente il caso di un uomo di 59 anni, ricoverato per una diverticolite con ascesso peri-sigmoideo. L’ecografia mostrava un quadro compatibile con l’infezione. Trattamento antibiotico, drenaggio e dimissione. A distanza di due mesi, una colonscopia ha rivelato un adenocarcinoma del sigma, già operabile. Intervento laparoscopico riuscito, oggi è in follow-up oncologico, senza segni di recidiva.
Quindi: quando va fatta?
📌 Se hai avuto un primo episodio di diverticolite non complicata e sei già in regola con lo screening (es. colonscopia negativa negli ultimi 5-10 anni), potrebbe non servire.
📌 Se hai avuto una diverticolite complicata o mai fatto uno screening, la colonscopia va fatta a 6-8 settimane dalla risoluzione completa dei sintomi.
📌 In caso di dubbio clinico, imaging sospetto, o sintomi persistenti nonostante il trattamento (anemia, perdita di peso, cambiamenti dell’alvo), va sempre eseguita.
E se il paziente ha paura della colonscopia?
Molti temono dolore, fastidi o scoperta di brutte sorprese. Ma la verità è che la colonscopia, oggi, è rapida, sicura e indolore, eseguita in sedazione profonda. E soprattutto: può salvarti la vita.
Conclusioni
Diverticolite e tumore del colon possono, a volte, sembrare simili. Per questo, una corretta valutazione post-episodio è cruciale, soprattutto nei casi più complessi o nei pazienti a rischio.
La colonscopia resta lo strumento più efficace per distinguere tra un’infiammazione benigna e una patologia più seria. E ricordiamolo sempre: non c’è nulla di più pericoloso di una diagnosi mancata.
Dr. Francesco Caruso
Specialista in chirurgia dell’apparato digerente
Chirurgia mininvasiva, proctologia, gastroenterologia
📍 Disponibile per visite specialistiche in Calabria, Milano e telemedicina
📞 Per appuntamenti: 333 8887415
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