Definizione di diverticolite come si manifesta e quando preoccuparsi
- Francesco Caruso
- 27 lug
- Tempo di lettura: 4 min
📌 Introduzione

Ogni settimana, almeno due o tre pazienti mi pongono questa domanda durante una visita: “Dottore, ma questa diverticolite… è pericolosa? Mi devo operare?”
La risposta, come spesso accade in medicina, non è uguale per tutti. La diverticolite è una condizione frequente, ma spesso mal compresa, e la sua gestione dipende da molte variabili: età, sintomi, esami, comorbidità e recidive. In questo articolo, voglio spiegarti cosa significa avere una diverticolite, quando bisogna preoccuparsi e cosa possiamo fare per affrontarla nel modo più efficace
🔬 Cos’è la diverticolite?
Per capire la diverticolite, bisogna partire dalla diverticolosi, una condizione estremamente comune dopo i 50 anni: consiste nella presenza di piccoli “sacchetti” (i diverticoli) che si formano lungo la parete del colon, soprattutto nella parte sinistra (sigma e discendente).
Nella maggior parte dei casi, i diverticoli non danno alcun sintomo. Ma in circa il 1–4% dei pazienti, questi diverticoli si infiammano: è in quel momento che parliamo di diverticolite.
🧠 Perché si infiammano i diverticoli?
La causa precisa non è sempre chiara, ma ci sono tre teorie principali:
Stasi fecale: piccoli residui possono “incastrarsi” nel diverticolo, innescando una risposta infiammatoria.
Microperforazioni: un aumento della pressione intestinale può causare piccole lesioni nella parete del diverticolo.
Alterazioni del microbiota intestinale: squilibri nei batteri dell’intestino possono rendere la mucosa più vulnerabile
📈 Quanto è frequente?
La diverticolosi colpisce circa il 60% degli adulti oltre i 60 anni. Ma la vera notizia degli ultimi anni è un’altra: la diverticolite sta aumentando nei giovani sotto i 50 anni, specialmente negli uomini, spesso in sovrappeso o sedentari. Un paziente di 38 anni che ho visitato recentemente mi ha detto:
“Pensavo fosse solo un’influenza intestinale… poi mi hanno ricoverato con febbre e dolore acuto.”La TAC ha confermato: diverticolite con piccolo ascesso pericolico.

⚠️ I sintomi: quando sospettare una diverticolite
Il sintomo più classico è il dolore nella parte sinistra dell’addome, soprattutto nella zona bassa (fossa iliaca sinistra), costante o intermittente, a volte associato a:
Nausea o vomito
Gonfiore o tensione addominale
Febbre (>38°C)
Alterazione dell’alvo (stipsi o diarrea)
Sensazione di “massa” addominale
Nei pazienti più anziani, però, i sintomi possono essere sfumati o assenti: meno dolore, niente febbre, ma magari solo un senso di debolezza o confusione. È fondamentale prestare attenzione, specie se si hanno più di 80 anni o altre malattie concomitanti.
🧪 Come si diagnostica?
Il gold standard è la TC dell’addome con mezzo di contrasto, che permette di:
Confermare l’infiammazione del colon
Identificare eventuali complicanze: ascessi, perforazioni, fistole, ostruzioni
In alternativa, in mani esperte, anche l’ecografia addominale può offrire buone indicazioni. In alcuni casi selezionati, l’ecografia bedside (in urgenza) ha mostrato un’accuratezza superiore al 90%. Ma attenzione: colonscopia e clisma opaco sono controindicati in fase acuta, perché possono causare perforazioni.
💊 Come si cura?
Qui arriviamo al punto più dibattuto degli ultimi anni. La diverticolite non complicata, cioè senza ascessi, perforazioni o fistole, può essere trattata anche senza antibiotici, se il paziente è giovane, in buone condizioni, e senza febbre.
La gestione include:
Riposo e dieta liquida nei primi 1–2 giorni
Controllo del dolore (preferibilmente paracetamolo, evitando FANS)
Monitoraggio clinico stretto
Antibiotici solo se ci sono febbre, dolore importante, o comorbidità (diabete, cirrosi, immunodepressione…)
Al contrario, nei pazienti fragili o immunodepressi, o con diverticolite complicata, è necessario il ricovero e la somministrazione di antibiotici EV (ceftriaxone + metronidazolo o piperacillina-tazobactam).
🏥 E se ci sono complicanze?
Le complicanze possono essere gravi:
Ascessi → drenaggio percutaneo o chirurgico
Perforazione → chirurgia d’urgenza
Fistole (colovescicali, colovaginali…) → colectomia elettiva
Stenosi o occlusione → chirurgia programmata
Un mio paziente di 72 anni, con un ascesso non drenabile, è stato operato con una resezione laparoscopica e anastomosi primaria: è tornato alla normalità in 10 giorni.
L’intervento precoce, nei casi giusti, cambia la vita.
🔁 E se ritorna?
Purtroppo, anche dopo una prima guarigione, la diverticolite può ritornare nel 15–40% dei casi, soprattutto se l’episodio iniziale è stato complicato.
In chi ha più di 3 episodi in 2 anni o sintomi persistenti tra un attacco e l’altro, si può considerare la resezione elettiva del sigma, preferibilmente in laparoscopia.
🧠 Conclusioni: quando preoccuparsi
Preoccuparsi no, ma sottovalutare nemmeno. La diverticolite è una malattia molto frequente, spesso benigna, ma che può nascondere complicanze insidiose se non seguita con attenzione.
👉 Rivolgiti a un professionista se hai:
Dolore addominale persistente a sinistra
Febbre e alterazione dell’alvo
Recidive frequenti o sintomi cronici
Con una valutazione accurata, una gestione personalizzata e, se necessario, un approccio chirurgico mininvasivo, è possibile risolvere la malattia e tornare a vivere senza paura.
Dr. Francesco Caruso
Specialista in chirurgia dell’apparato digerente
Chirurgia mininvasiva, proctologia, gastroenterologia
📍 Disponibile per visite specialistiche in Calabria, Milano e telemedicina
📞 Per appuntamenti: 333 8887415


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