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Definizione di diverticolite come si manifesta e quando preoccuparsi

📌 Introduzione

Dr. Francesco Caruso - Specialista in chirurgia mininvasiva - Tel. 333/8887415 - mail: carusochirurgo@gmail.com
Dr. Francesco Caruso - Specialista in chirurgia mininvasiva - Tel. 333/8887415 - mail: carusochirurgo@gmail.com

Ogni settimana, almeno due o tre pazienti mi pongono questa domanda durante una visita: “Dottore, ma questa diverticolite… è pericolosa? Mi devo operare?”


La risposta, come spesso accade in medicina, non è uguale per tutti. La diverticolite è una condizione frequente, ma spesso mal compresa, e la sua gestione dipende da molte variabili: età, sintomi, esami, comorbidità e recidive. In questo articolo, voglio spiegarti cosa significa avere una diverticolite, quando bisogna preoccuparsi e cosa possiamo fare per affrontarla nel modo più efficace


🔬 Cos’è la diverticolite?


Per capire la diverticolite, bisogna partire dalla diverticolosi, una condizione estremamente comune dopo i 50 anni: consiste nella presenza di piccoli “sacchetti” (i diverticoli) che si formano lungo la parete del colon, soprattutto nella parte sinistra (sigma e discendente).

Nella maggior parte dei casi, i diverticoli non danno alcun sintomo. Ma in circa il 1–4% dei pazienti, questi diverticoli si infiammano: è in quel momento che parliamo di diverticolite.


🧠 Perché si infiammano i diverticoli?


La causa precisa non è sempre chiara, ma ci sono tre teorie principali:


  1. Stasi fecale: piccoli residui possono “incastrarsi” nel diverticolo, innescando una risposta infiammatoria.

  2. Microperforazioni: un aumento della pressione intestinale può causare piccole lesioni nella parete del diverticolo.

  3. Alterazioni del microbiota intestinale: squilibri nei batteri dell’intestino possono rendere la mucosa più vulnerabile


📈 Quanto è frequente?


La diverticolosi colpisce circa il 60% degli adulti oltre i 60 anni. Ma la vera notizia degli ultimi anni è un’altra: la diverticolite sta aumentando nei giovani sotto i 50 anni, specialmente negli uomini, spesso in sovrappeso o sedentari. Un paziente di 38 anni che ho visitato recentemente mi ha detto:

“Pensavo fosse solo un’influenza intestinale… poi mi hanno ricoverato con febbre e dolore acuto.”La TAC ha confermato: diverticolite con piccolo ascesso pericolico.
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⚠️ I sintomi: quando sospettare una diverticolite


Il sintomo più classico è il dolore nella parte sinistra dell’addome, soprattutto nella zona bassa (fossa iliaca sinistra), costante o intermittente, a volte associato a:


  • Nausea o vomito

  • Gonfiore o tensione addominale

  • Febbre (>38°C)

  • Alterazione dell’alvo (stipsi o diarrea)

  • Sensazione di “massa” addominale


Nei pazienti più anziani, però, i sintomi possono essere sfumati o assenti: meno dolore, niente febbre, ma magari solo un senso di debolezza o confusione. È fondamentale prestare attenzione, specie se si hanno più di 80 anni o altre malattie concomitanti.


🧪 Come si diagnostica?


Il gold standard è la TC dell’addome con mezzo di contrasto, che permette di:


  • Confermare l’infiammazione del colon

  • Identificare eventuali complicanze: ascessi, perforazioni, fistole, ostruzioni


In alternativa, in mani esperte, anche l’ecografia addominale può offrire buone indicazioni. In alcuni casi selezionati, l’ecografia bedside (in urgenza) ha mostrato un’accuratezza superiore al 90%. Ma attenzione: colonscopia e clisma opaco sono controindicati in fase acuta, perché possono causare perforazioni.


💊 Come si cura?


Qui arriviamo al punto più dibattuto degli ultimi anni. La diverticolite non complicata, cioè senza ascessi, perforazioni o fistole, può essere trattata anche senza antibiotici, se il paziente è giovane, in buone condizioni, e senza febbre.


La gestione include:


  • Riposo e dieta liquida nei primi 1–2 giorni

  • Controllo del dolore (preferibilmente paracetamolo, evitando FANS)

  • Monitoraggio clinico stretto

  • Antibiotici solo se ci sono febbre, dolore importante, o comorbidità (diabete, cirrosi, immunodepressione…)


Al contrario, nei pazienti fragili o immunodepressi, o con diverticolite complicata, è necessario il ricovero e la somministrazione di antibiotici EV (ceftriaxone + metronidazolo o piperacillina-tazobactam).


🏥 E se ci sono complicanze?


Le complicanze possono essere gravi:

  • Ascessi → drenaggio percutaneo o chirurgico

  • Perforazione → chirurgia d’urgenza

  • Fistole (colovescicali, colovaginali…) → colectomia elettiva

  • Stenosi o occlusione → chirurgia programmata


Un mio paziente di 72 anni, con un ascesso non drenabile, è stato operato con una resezione laparoscopica e anastomosi primaria: è tornato alla normalità in 10 giorni.


L’intervento precoce, nei casi giusti, cambia la vita.


🔁 E se ritorna?


Purtroppo, anche dopo una prima guarigione, la diverticolite può ritornare nel 15–40% dei casi, soprattutto se l’episodio iniziale è stato complicato.

In chi ha più di 3 episodi in 2 anni o sintomi persistenti tra un attacco e l’altro, si può considerare la resezione elettiva del sigma, preferibilmente in laparoscopia.


🧠 Conclusioni: quando preoccuparsi


Preoccuparsi no, ma sottovalutare nemmeno. La diverticolite è una malattia molto frequente, spesso benigna, ma che può nascondere complicanze insidiose se non seguita con attenzione.


👉 Rivolgiti a un professionista se hai:


  • Dolore addominale persistente a sinistra

  • Febbre e alterazione dell’alvo

  • Recidive frequenti o sintomi cronici


Con una valutazione accurata, una gestione personalizzata e, se necessario, un approccio chirurgico mininvasivo, è possibile risolvere la malattia e tornare a vivere senza paura.


Dr. Francesco Caruso

Specialista in chirurgia dell’apparato digerente

Chirurgia mininvasiva, proctologia, gastroenterologia

📍 Disponibile per visite specialistiche in Calabria, Milano e telemedicina

📞 Per appuntamenti: 333 8887415

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