Ascesso perianale: l’urgenza silenziosa da non trascurare
- Francesco Caruso
- 13 lug
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 9 ago

C'è un dolore che si presenta all’improvviso, in basso, vicino all’ano. Un dolore che pulsa, che impedisce di sedersi, di camminare normalmente, di dormire. In certi casi si accompagna a febbre, brividi, malessere. Eppure molte persone aspettano. Aspettano che passi. Aspettano che “si sgonfi da solo”. Ma quando si tratta di ascesso perianale, l’attesa è spesso il peggior nemico.
L’ascesso perianale è una raccolta di pus che si forma per l’infezione acuta di una ghiandola anale. Secondo le linee guida ASCRS 2023 (Clinical Practice Guidelines for the Management of Anorectal Abscess and Fistula, Dis Colon Rectum, Steele et al.), è un’urgenza proctologica che richiede drenaggio chirurgico tempestivo, anche nei casi apparentemente piccoli.
Ascesso perianale: Come nasce
All’interno del canale anale esistono ghiandole che si aprono tra i muscoli dello sfintere. Quando una di queste si ostruisce o si infetta (spesso da germi del microbiota intestinale), può formarsi un ascesso che si estende nel piano perianale, ischiorettale, intersfinterico o soprasfinterico, a seconda della sua localizzazione.
Sintomi tipici:
Dolore anale acuto, progressivo, pulsante
Arrossamento o gonfiore vicino all’ano
Difficoltà a stare seduti
Febbre o febbricola
Secrezione purulenta (in caso di rottura spontanea)
Il caso del “non ho tempo”
Un uomo di 38 anni, autista, ha aspettato 4 giorni prima di recarsi in PS. Dolore insopportabile, febbre, tumefazione dura e rossa. L’ascesso era esteso nel piano ischiorettale, e al drenaggio è stato necessario un ampio posizionamento di drenaggio aperto. In sala operatoria ci ha detto: “Pensavo fosse solo una irritazione… ma ogni giorno andava peggio. E non avevo tempo.” Dopo l’intervento e un ciclo di medicazioni strutturate, è guarito bene. Ma ha rischiato: più l’ascesso cresce, più aumenta il rischio di complicanze e di formazione di fistola.
Antibiotici? Solo se…
Le linee guida sono chiare: gli antibiotici non sostituiscono il drenaggio chirurgico. Possono essere usati in casi selezionati:
Pazienti immunocompromessi
Diabete scompensato
Cellulite estesa
Febbre >38,5°C
Infezione sistemica
Ritardo nell’accesso al drenaggio
In tutti gli altri casi, la chirurgia è il trattamento risolutivo, anche in anestesia locale, in ambulatorio, se eseguita precocemente.
Cosa succede dopo il drenaggio?
Il rischio principale dopo l’ascesso è la formazione di una fistola anale, cioè un piccolo “canalino” che collega il punto d’origine dell’ascesso all’esterno. Secondo la letteratura (Gordon PH et al., Dis Colon Rectum, 2022), questo accade nel 30–50% dei casi, soprattutto se l’ascesso è stato drenato tardi o si è rotto spontaneamente.
È per questo che il follow-up dopo drenaggio è essenziale. Spesso, già a distanza di 4–6 settimane, è possibile identificare l’orifizio interno e pianificare l’intervento fistulotomico o, nei casi più complessi, tecniche conservative come VAAFT, LIFT o laser.
Un altro caso? Sì, e illuminante
Una donna di 46 anni, ipertesa, in buone condizioni generali. Dolore anale acuto da due giorni, lieve febbre, ascesso perianale superficiale. Il drenaggio è stato eseguito in ambulatorio, senza ricovero, con una piccola incisione e garza medicata. Alla visita di controllo era commossa:“Non pensavo potesse essere così semplice. Ho perso notti di sonno, avevo paura fosse un tumore.”
Il nostro compito, come specialisti, non è solo drenare: è spiegare, rassicurare, educare. Il dolore anale acuto spaventa. E il web spesso peggiora le cose, tra immagini terrificanti e “rimedi della nonna” inefficaci o dannosi.
Come evitare che si ripresenti?
Curare bene l’igiene perianale
Evitare stipsi o diarrea cronica
Controllare eventuali cause predisponenti (Crohn, traumi, fistole non riconosciute)
In caso di recidiva, valutare l’esistenza di una fistola occulta
Il messaggio è semplice: non aspettare. Un piccolo dolore oggi può diventare una complicanza domani. Ma, se trattato correttamente e in mani esperte, l’ascesso perianale guarisce bene, e senza sequele.



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