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Anemia - feci strane - dolori - i sintomi iniziali che spesso vengono sottovalutati

Dr. Francesco Caruso - Specialista in chirurgia mininvasiva e senza dolore - Tel. 333/8887415 - mail: carusochirurgo@gmail.com
Dr. Francesco Caruso - Specialista in chirurgia mininvasiva e senza dolore - Tel. 333/8887415 - mail: carusochirurgo@gmail.com

C’è una frase che sento spesso da pazienti con tumore del colon: “Non pensavo potesse essere qualcosa di grave…”. È comprensibile. I primi segnali della malattia sono spesso lievi, comuni, vaghi. Ma è proprio qui che si gioca la partita più importante: riconoscere l’anomalia nel quotidiano, cogliere quel dettaglio che sfugge, ascoltare quel fastidio che torna, che cambia, che insiste.


Le Linee Guida AIOM 2024 e ASCRS 2022 sottolineano chiaramente un fatto: la maggior parte dei pazienti sintomatici arriva alla diagnosi in fase già avanzata, mentre chi viene intercettato attraverso screening ha spesso una malattia localizzata, curabile con chirurgia mininvasiva e senza chemioterapia. Questo vuol dire che riconoscere precocemente i segnali del corpo può trasformare un destino oncologico in un ricordo superato.


L’anemia che non ti aspetti


Il primo sintomo, il più sottovalutato, è l’anemia sideropenica. Non dà dolore. Non si vede. A volte provoca solo una leggera stanchezza, un affanno nuovo nel salire le scale, un pallore che si nota appena. Ma quell’anemia, spesso in pazienti che non hanno flussi mestruali (uomini, donne in menopausa), è un segno rivelatore di micro-sanguinamento cronico dal tratto digestivo.


Lo dimostrano anche le linee guida ASCRS 2022, che raccomandano di indagare ogni anemia da carenza di ferro con esami del tratto gastrointestinale, partendo da una colonscopia. Non esiste “anemia da stress”. Esiste l’anemia da qualcosa che non funziona. E va cercata, anche se non fa rumore.


Il cambiamento dell’alvo


Poi ci sono le feci. “Dottore, vado in bagno in modo diverso”, mi dicono. Più spesso. Meno spesso. A tratti feci sottili, a tratti dure, a tratti molli. Non sono cambiamenti drammatici, ma quando persistono più di 2-3 settimane, e soprattutto se non c’è una causa chiara (dieta, farmaci, infezioni), devono accendere un campanello d’allarme.


Le Linee Guida AIOM indicano con precisione che qualsiasi alterazione dell’alvo di nuova insorgenza in persone over 50, soprattutto se associata ad altri sintomi (sanguinamento, dolore, anemia), va considerata sospetta per patologia colorettale. E anche nei pazienti sotto i 50 anni, in assenza di familiarità, la persistenza dei sintomi va approfondita, non minimizzata.


Il dolore che non somiglia a niente


Il dolore del tumore al colon non è sempre intenso. A volte è sordo, laterale, intermittente. Più una sensazione che un vero dolore. Spesso viene attribuito a coliche, gas, stress, o posture scorrette. Eppure, quando un paziente racconta un dolore addominale nuovo, mai provato prima, che dura nel tempo e si ripresenta con regolarità, va ascoltato con attenzione.

Ricordo bene Marco, 62 anni, in forma, sportivo. Aveva un fastidio sul fianco destro, lo sentiva soprattutto da seduto. Pensava fosse un dolore muscolare. Dopo tre mesi decise di parlarne. La colonscopia evidenziò un tumore del colon destro, già T3. È stato operato in laparoscopia, e oggi è in follow-up, senza segni di recidiva. “Se non avessi detto niente, avrei aspettato ancora”, mi ha confessato.


Sanguinamento: quando non sono emorroidi


Altro grande equivoco: il sangue nelle feci. Molti pazienti, soprattutto giovani, lo attribuiscono a emorroidi. E spesso lo è. Ma nessuno può saperlo senza guardare. E “guardare” significa colonscopia. Le Linee Guida AIOM 2024 ribadiscono che nessun sanguinamento rettale nuovo in soggetto over 50 va attribuito d’ufficio a patologia benigna, senza aver prima escluso un tumore o un polipo avanzato. Anche in presenza di emorroidi documentate, può coesistere un tumore più a monte.


Perdita di peso e senso di pienezza


In alcuni pazienti, il segnale è una sazietà precoce, un senso di gonfiore che non c’era prima, o una perdita di peso inspiegabile. A volte la massa tumorale è talmente avanzata da alterare la peristalsi, comprimere il lume intestinale, interferire con l’assorbimento. Anche questi segnali — se non associati a cambi di dieta, a farmaci o a patologie note — non devono mai essere sottovalutati.


Le linee guida sono chiare, ma serve attenzione clinica


Sia le AIOM 2024 che le ASCRS 2022 concordano su un punto: la diagnosi precoce del tumore del colon è legata alla capacità del medico di ascoltare il paziente e cogliere i segnali deboli. Non basta aspettare una sintomatologia drammatica. Anzi, se arriviamo a occlusione, dolore intenso o massa palpabile, il tumore è già in fase avanzata.

Ecco perché, ogni volta che visito un paziente con anemia, o con alterazione dell’alvo, o con un dolore atipico, mi fermo e chiedo di più. È così che abbiamo salvato molti pazienti. Non perché siamo bravi a operare — quello viene dopo. Ma perché abbiamo imparato a non ignorare ciò che non è normale.


Conclusioni


Anemia, feci strane, dolori atipici. Nessuno di questi sintomi è specifico del tumore del colon. Ma insieme, o se persistenti, possono essere la sua prima manifestazione. Il corpo parla. E quando lo fa, va ascoltato con attenzione, senza paura, senza vergogna, senza superficialità.

Se noti uno di questi cambiamenti, non aspettare. Chiedi un approfondimento. Fallo per scrupolo. Perché se tutto va bene, avrai solo guadagnato tranquillità. Ma se c’è qualcosa, potrai affrontarlo prima che diventi un problema serio.


Dr. Francesco Caruso

Specialista in chirurgia dell’apparato digerente

Chirurgia mininvasiva, proctologia, gastroenterologia

📍 Disponibile per visite specialistiche in Calabria, Milano e telemedicina

📞 Per appuntamenti: 333 8887415

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