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È possibile la prevenzione della cirrosi?

francesco caruso miglior medico cirrosi
Dr. Francesco Caruso - Specialista in chirurgia mininvasiva e senza dolore - Tel. 333/8887415 - mail: carusochirurgo@gmail.com

Quando si parla di cirrosi epatica, molti pensano a una malattia irreversibile, a una condanna annunciata per chi ha “esagerato con la vita”. In realtà, la verità clinica è molto più sfumata – e molto più incoraggiante. Sì, la cirrosi si può prevenire. Ma solo se si gioca d’anticipo.


Prevenzione Cirrosi: la chiave è diagnosticare prima che sia troppo tardi


La cirrosi non nasce da un giorno all’altro. È il risultato finale di un’infiammazione epatica cronica, silenziosa, che nel tempo porta alla fibrosi e alla perdita progressiva della struttura e della funzione del fegato. Ecco perché non si deve aspettare che compaiano i sintomi per iniziare ad agire.


Secondo le linee guida NICE (NG50, aggiornate a settembre 2023), i soggetti più a rischio – e quindi da intercettare precocemente – sono quelli con:


  • consumo eccessivo di alcol (>50 unità/settimana per uomini, >35 per donne)

  • epatite B o C

  • obesità o diabete tipo 2, soprattutto in presenza di steatosi epatica (NAFLD)

  • familiarità per malattie epatiche croniche


In questi soggetti, la prevenzione parte da un corretto inquadramento clinico: ecografia addominale, elastografia epatica (FibroScan), esami ematici e, nei casi dubbi, biopsia.


La prevenzione è concreta. E funziona.


Nella mia esperienza ambulatoriale, capita spesso di intercettare pazienti in fase di fibrosi avanzata ma ancora reversibile. Uno di questi, 58 anni, diabetico, ex bevitore moderato, arrivò per un dolore vago all’ipocondrio destro. L’ecografia mostrava una steatosi, ma il FibroScan ci rivelò un valore elevato, sospetto per fibrosi significativa. Nessuno gli aveva mai parlato di fegato prima. Oggi ha smesso completamente di bere, ha perso 12 chili, e i nuovi controlli mostrano una regressione fibrotica. Questo è il senso della prevenzione: non è predire, è intercettare e cambiare rotta.


Cosa consiglia la medicina?


La prevenzione della cirrosi – secondo NICE – si basa su quattro pilastri concreti:


  1. Trattare la causa di fondo

    • epatite C: curabile con antivirali di nuova generazione

    • epatite B: monitoraggio e trattamento con antivirali se indicato

    • steatosi: dimagrimento, dieta, esercizio fisico

    • alcol: sospensione completa nei pazienti a rischio o già fibrotici


  2. Valutare precocemente la fibrosi

    • Non si può “intuire” la fibrosi con gli esami ematici. Serve un approccio strutturato: elastografia, algoritmi come FIB-4, test ELF (Enhanced Liver Fibrosis)


  3. Monitorare nel tempo

    • In chi è a rischio ma ancora senza cirrosi conclamata, NICE raccomanda il retesting ogni 2 anni, con FibroScan o ELF test, per intercettare eventuali peggioramenti.


  4. Educazione e counselling

    • Parlare con il paziente dei rischi, spiegare bene cosa sia la cirrosi, cosa la può scatenare, e come evitarla. Troppo spesso si banalizza tutto in “valori sballati” o “steatosi leggera”.


E nei soggetti apparentemente sani?


Questa è una delle sfide più grandi. La cirrosi colpisce anche chi non sospetta nulla. Uno studio inglese citato nelle linee guida riporta che oltre il 40% dei pazienti con diagnosi di cirrosi non aveva mai avuto sintomi evidenti prima della scompensazione.


Per questo oggi si parla di “epatologia di comunità”: intercettare nei medici di base, nei diabetologi, nei centri metabolici, i pazienti potenzialmente a rischio. Anche un semplice aumento della GGT in un bevitore, o una steatosi ecografica in un paziente obeso, devono far scattare il dubbio.


Il fegato avvisa, se lo sappiamo ascoltare


Non aspettiamo l’ascite, l’ittero o il sanguinamento da varici per fare qualcosa. La medicina moderna ha gli strumenti per prevenire la cirrosi, fermarla nelle fasi iniziali, e in alcuni casi persino far regredire la fibrosi.


Non serve la sfera di cristallo. Serve un medico che ascolti, una diagnostica fatta bene e un paziente disposto a cambiare qualcosa della propria vita.


Conclusioni


Prevenire la cirrosi non è uno slogan. È un obiettivo realistico e quotidiano, che richiede attenzione clinica, buon senso e strumenti giusti. E che può cambiare il destino di un paziente.

Se pensi di essere a rischio – per familiarità, abitudini o sintomi lievi – non aspettare. Fare un controllo oggi può evitarti problemi seri domani.


Dr. Francesco Caruso

Specialista in chirurgia dell’apparato digerente

Chirurgia mininvasiva, proctologia, gastroenterologia

📍 Disponibile per visite specialistiche in Calabria, Milano e telemedicina

📞 Per appuntamenti: 333 8887415


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