West Nile: prima vittima in Calabria. Cosa dobbiamo sapere davvero
- Francesco Caruso
- 12 ago
- Tempo di lettura: 2 min

In Calabria si è registrato il primo decesso per infezione da virus West Nile: un uomo di 80 anni, originario di Riace, è morto al GOM di Reggio Calabria, dove era ricoverato per una grave encefalite. I test hanno confermato la diagnosi.
Il virus West Nile (WNV) è un arbovirus trasmesso dalla puntura di zanzare infette (principalmente Culex pipiens, la comune zanzara notturna). Gli uccelli fungono da serbatoio, e l’uomo si infetta accidentalmente: non c’è trasmissione diretta da persona a persona, né tramite contatto.
Secondo i dati dell’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control), il WNV è ormai endemico in molte regioni italiane. L’Italia è uno dei Paesi europei con il maggior numero di casi annuali, soprattutto nel Nord, ma i focolai stanno aumentando anche al Sud.
West Nile: Come si manifesta
Nella maggior parte dei casi (circa l’80%) l’infezione è asintomatica. Nel 20% dei pazienti compaiono sintomi simil-influenzali: febbre, malessere, dolori muscolari, mal di testa, congiuntivite. Nel meno dell’1% dei casi (ma con maggiore rischio in anziani e immunodepressi) il virus può raggiungere il sistema nervoso centrale, provocando:
meningite
encefalite
paralisi flaccida acuta
Queste forme neuro-invasive hanno una mortalità elevata, come purtroppo dimostra il caso calabrese.
Prevenzione: cosa serve davvero
La notizia ha spinto Federsanità ANCI Calabria a chiedere una disinfestazione capillare e la creazione di un’unità di crisi. La prevenzione efficace si basa su:
Riduzione dei focolai larvali: eliminare acqua stagnante da sottovasi, bidoni, tombini non trattati.
Disinfestazione coordinata: non a “macchia di leopardo”, ma sincronizzata a livello comunale o regionale.
Protezione individuale: repellenti cutanei (DEET, icaridina), zanzariere, indumenti lunghi nelle ore serali/notturne.
Sorveglianza veterinaria: monitoraggio degli uccelli e dei cavalli, che spesso sono i primi indicatori di circolazione del virus.
Linee guida come quelle dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) e del Ministero della Salute sottolineano che la lotta al WNV non può essere lasciata alla sola iniziativa del singolo Comune: serve coordinamento e tempestività, perché la finestra di intervento è breve e il ciclo zanzara–virus–uccello–uomo è rapido.
Considerazione finale
Il caso di Reggio Calabria non è un’eccezione isolata, ma il segnale che il virus West Nile è ormai una realtà anche al Sud. Non serve allarmismo, ma consapevolezza e organizzazione: la disinfestazione sporadica o affidata solo ai privati cittadini è come svuotare il mare con un cucchiaino.
La prevenzione funziona solo se è collettiva, rapida e scientificamente guidata. E, come medico, mi permetto di dire che il momento di agire non è quando c’è la vittima, ma molto prima.
Dr. Francesco Caruso
Specialista in chirurgia dell’apparato digerente
Chirurgia mininvasiva, proctologia, gastroenterologia
Iscr. Ord. med. RM/57003 - PI 11455741006
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✅ 𝗩𝗲𝗱𝗶 𝗶𝗹 𝗺𝗶𝗼 𝗰𝘂𝗿𝗿𝗶𝗰𝘂𝗹𝘂𝗺 𝗲 𝗹𝗲 𝗿𝗲𝗰𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶:
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