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West Nile: prima vittima in Calabria. Cosa dobbiamo sapere davvero

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Dr. Francesco Caruso - Specialista in chirurgia mininvasiva e senza dolore - Tel. 333/8887415 - mail: carusochirurgo@gmail.com

In Calabria si è registrato il primo decesso per infezione da virus West Nile: un uomo di 80 anni, originario di Riace, è morto al GOM di Reggio Calabria, dove era ricoverato per una grave encefalite. I test hanno confermato la diagnosi.


Il virus West Nile (WNV) è un arbovirus trasmesso dalla puntura di zanzare infette (principalmente Culex pipiens, la comune zanzara notturna). Gli uccelli fungono da serbatoio, e l’uomo si infetta accidentalmente: non c’è trasmissione diretta da persona a persona, né tramite contatto.


Secondo i dati dell’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control), il WNV è ormai endemico in molte regioni italiane. L’Italia è uno dei Paesi europei con il maggior numero di casi annuali, soprattutto nel Nord, ma i focolai stanno aumentando anche al Sud.


West Nile: Come si manifesta


Nella maggior parte dei casi (circa l’80%) l’infezione è asintomatica. Nel 20% dei pazienti compaiono sintomi simil-influenzali: febbre, malessere, dolori muscolari, mal di testa, congiuntivite. Nel meno dell’1% dei casi (ma con maggiore rischio in anziani e immunodepressi) il virus può raggiungere il sistema nervoso centrale, provocando:


  • meningite

  • encefalite

  • paralisi flaccida acuta


Queste forme neuro-invasive hanno una mortalità elevata, come purtroppo dimostra il caso calabrese.


Prevenzione: cosa serve davvero


La notizia ha spinto Federsanità ANCI Calabria a chiedere una disinfestazione capillare e la creazione di un’unità di crisi. La prevenzione efficace si basa su:


  1. Riduzione dei focolai larvali: eliminare acqua stagnante da sottovasi, bidoni, tombini non trattati.

  2. Disinfestazione coordinata: non a “macchia di leopardo”, ma sincronizzata a livello comunale o regionale.

  3. Protezione individuale: repellenti cutanei (DEET, icaridina), zanzariere, indumenti lunghi nelle ore serali/notturne.

  4. Sorveglianza veterinaria: monitoraggio degli uccelli e dei cavalli, che spesso sono i primi indicatori di circolazione del virus.


Linee guida come quelle dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) e del Ministero della Salute sottolineano che la lotta al WNV non può essere lasciata alla sola iniziativa del singolo Comune: serve coordinamento e tempestività, perché la finestra di intervento è breve e il ciclo zanzara–virus–uccello–uomo è rapido.


Considerazione finale


Il caso di Reggio Calabria non è un’eccezione isolata, ma il segnale che il virus West Nile è ormai una realtà anche al Sud. Non serve allarmismo, ma consapevolezza e organizzazione: la disinfestazione sporadica o affidata solo ai privati cittadini è come svuotare il mare con un cucchiaino.


La prevenzione funziona solo se è collettiva, rapida e scientificamente guidata. E, come medico, mi permetto di dire che il momento di agire non è quando c’è la vittima, ma molto prima.


Dr. Francesco Caruso

Specialista in chirurgia dell’apparato digerente

Chirurgia mininvasiva, proctologia, gastroenterologia

Iscr. Ord. med. RM/57003 - PI 11455741006

📍 Disponibile per visite specialistiche in Calabria, Milano e telemedicina

📞 Per appuntamenti: 333 8887415


📅 𝗣𝗿𝗲𝗻𝗼𝘁𝗮 𝗼𝗿𝗮 𝗹𝗮 𝘁𝘂𝗮 𝘃𝗶𝘀𝗶𝘁𝗮!

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𝗖𝗢𝗠𝗠𝗘𝗡𝗧𝗔, 𝗠𝗘𝗧𝗧𝗜 𝗠𝗜 𝗣𝗜𝗔𝗖𝗘 𝗘 𝗖𝗢𝗡𝗗𝗜𝗩𝗜𝗗𝗜. Per me è molto importante. Se non metti mi piace e non commenti, potrei non poter più scrivere articoli divulgativi come questo.


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