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Tumore del colon sinistro, destro o del retto: le differenze che cambiano tutto

Dr. Francesco Caruso - Specialista in chirurgia mininvasiva e senza dolore - Tel. 333/8887415 - mail: carusochirurgo@gmail.com
Dr. Francesco Caruso - Specialista in chirurgia mininvasiva e senza dolore - Tel. 333/8887415 - mail: carusochirurgo@gmail.com

Quando parliamo di “tumore del colon” sembra che parliamo di un’unica malattia. In realtà, la sede in cui il tumore si sviluppa – a destra, a sinistra, o nel retto – influisce in modo determinante sulla diagnosi, sui sintomi, sul trattamento e persino sulla prognosi. È una distinzione che per i pazienti può sembrare secondaria, ma che per noi chirurghi è spesso decisiva.


Conoscere la differenza tra un tumore del colon destro, uno del colon sinistro e uno del retto non serve solo a chi cura. Serve anche a chi affronta la malattia, perché permette di capire il percorso, anticipare le difficoltà e scegliere consapevolmente.


Anatomia e sintomi: un inizio diverso


Il colon destro comprende cieco e colon ascendente, è una porzione ampia, silenziosa, dove le feci sono ancora liquide. Qui, spesso, i tumori crescono in modo subdolo e silenzioso. Il sintomo più frequente? Anemia sideropenica cronica, senza dolore, senza sangue visibile, magari con astenia e dimagrimento.


Il colon sinistro, cioè il sigma e il discendente, ha un lume più stretto. I tumori qui si manifestano più facilmente con alterazioni dell’alvo, stitichezza alternata a diarrea, feci nastriformi, sangue rosso vivo, dolori addominali più evidenti. Il paziente se ne accorge prima.


Infine, il retto: qui i sintomi sono spesso eclatanti. Sanguinamento rettale, tenesmo (sensazione di incompleto svuotamento), feci muco-sanguinolente, dolore alla defecazione. Ma attenzione: proprio perché così “fastidiosi”, vengono spesso scambiati per emorroidi o problemi benigni, e sottovalutati.


Lo vedo spesso: pazienti con sanguinamento da mesi, trattati con pomate e supposte, senza che nessuno abbia pensato di guardare con una rettoscopia o una colonscopia. È un errore che costa caro.


Trattamenti diversi per sedi diverse


Le Linee Guida ASCRS 2022 e AIOM 2024 spiegano chiaramente che la sede influenza radicalmente la strategia terapeutica.


  • I tumori del colon destro e sinistro vengono trattati, in genere, con chirurgia come primo approccio. La laparoscopia è oggi lo standard, e consente resezioni oncologiche radicali con ottimi risultati estetici e funzionali.

  • I tumori del retto, invece, richiedono spesso un approccio combinato, con radio-chemioterapia neoadiuvante prima della chirurgia. Questo serve a ridurre la massa tumorale, a migliorare i margini di resezione e, nei casi selezionati, a preservare lo sfintere anale, evitando stomie definitive.

  • Inoltre, nei tumori del retto molto bassi, oggi si valuta, in centri specializzati, anche la sorveglianza attiva nei pazienti che hanno una risposta clinica completa alla chemio-radioterapia (cosiddetto approccio “watch and wait”).


Diversa anche la prognosi


La sede del tumore incide anche sulla prognosi biologica. I tumori del colon destro tendono a presentarsi in stadio più avanzato, soprattutto perché silenziosi. Sono spesso associati a instabilità dei microsatelliti (MSI-H), una caratteristica genetica che li rende più aggressivi ma anche più sensibili a immunoterapia in fase metastatica.

I tumori del colon sinistro e del retto, invece, tendono ad avere mutazioni differenti (come RAS e BRAF), rispondono in modo diverso ai farmaci biologici, e beneficiano maggiormente di terapie target anti-EGFR in caso di malattia avanzata.

La AIOM 2024 dedica ampio spazio a questa distinzione molecolare, sottolineando come oggi non si possa più parlare di “tumore del colon” in modo generico, ma di malattie differenti da trattare con strategie specifiche.


Esperienze sul campo


Ho operato pazienti con tumori del cieco che erano arrivati in ambulatorio solo per stanchezza e anemia. Altri, con tumori del sigma, che avevano pensato per mesi che fosse solo colon irritabile. Ma ricordo bene Marco, 49 anni, insegnante. Sanguinamento rettale da mesi, trattato per “emorroidi interne”. Alla prima visita mi disse: “Dottore, non ho nulla di grave, me l’hanno detto tutti”. La rettoscopia evidenziò un tumore del retto medio, trattato con radio-chemioterapia e successivo intervento laparoscopico con preservazione dello sfintere. Oggi sta bene, ma se avessimo aspettato, la storia sarebbe stata molto diversa.


Conclusioni


Il tumore del colon non è un’unica malattia. Cambia se nasce a destra, a sinistra, nel retto. Cambiano i sintomi, i tempi di scoperta, le cure, la prognosi. Conoscere queste differenze non è solo compito dei medici, ma diritto del paziente, che può così partecipare in modo consapevole al proprio percorso terapeutico.

Se hai sintomi intestinali persistenti, se hai sanguinamento, dolore, feci strane, non dare nulla per scontato. E, se hai già una diagnosi, chiedi sempre: “Dove si trova esattamente il mio tumore?” Perché da quella risposta dipendono le scelte, gli esami, l’intervento, e la qualità di vita dopo la cura.


Dr. Francesco Caruso

Specialista in chirurgia dell’apparato digerente

Chirurgia mininvasiva, proctologia, gastroenterologia

📍 Disponibile per visite specialistiche in Calabria, Milano e telemedicina

📞 Per appuntamenti: 333 8887415

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