Spasmo esofageo distale - dolore toracico spesso scambiato per problema cardiaco
- Francesco Caruso
- 18 ago
- Tempo di lettura: 3 min

Lo spasmo esofageo distale (detto anche esofago a cavatappi o, in passato, spasmo esofageo diffuso) è un disturbo della motilità dell’esofago che può provocare dolore toracico intenso e difficoltà nella deglutizione (disfagia).
Si tratta di una condizione rara e complessa, che spesso viene confusa con altre malattie, come l’angina pectoris, poiché i sintomi possono essere molto simili a quelli di un problema cardiaco.
Che cos’è lo spasmo esofageo distale
L’esofago è il “tubo” che trasporta cibi e liquidi dalla bocca allo stomaco grazie a movimenti muscolari ritmici chiamati peristalsi.Nello spasmo esofageo distale, questi movimenti diventano irregolari, simultanei e non coordinati, portando a contrazioni dolorose e inefficaci.
In alcuni casi, alla radiografia con pasto baritato, l’esofago assume un aspetto tipico a “cavatappi”, da cui il nome comune della patologia.
Sintomi principali
Lo spasmo esofageo può manifestarsi in modi diversi:
Dolore toracico retrosternale: spesso intenso, descritto come oppressivo, talvolta scatenato dall’assunzione di bevande molto calde o molto fredde, oppure dall’esercizio fisico.
Disfagia: difficoltà a deglutire sia cibi solidi che liquidi.
Sintomi simil-anginosi: molti pazienti arrivano in pronto soccorso pensando di avere un infarto, poiché il dolore è simile a quello dell’ischemia cardiaca
Non tutti i pazienti sviluppano disfagia, e in alcuni casi il disturbo può rimanere asintomatico e venire scoperto casualmente durante esami di routine. Nel lungo termine, solo raramente lo spasmo evolve in acalasia, un’altra malattia della motilità esofagea caratterizzata dal mancato rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore (Vaezi et al., 2020).
Diagnosi: come si riconosce
Il primo passo fondamentale è escludere una causa cardiaca (ischemia coronarica). Per questo vengono eseguiti test come ECG, esami del sangue con biomarcatori e test da sforzo.
Se i sintomi non sono legati al cuore, lo specialista può proporre diversi esami:
Pasto baritato: un esame radiologico in cui il paziente beve un liquido di contrasto che rivela il movimento dell’esofago. Nel caso di spasmo esofageo distale si possono osservare contrazioni irregolari e progressione anomala del bolo.
Manometria esofagea ad alta risoluzione: è l’esame più specifico. Misura la pressione all’interno dell’esofago e permette di identificare le contrazioni simultanee tipiche. Secondo la Chicago Classification v4.0, almeno il 20% degli atti di deglutizione deve mostrare una latenza breve (< 4,5 secondi) per confermare la diagnosi (Yadlapati et al., 2021).
Altri esami, come scintigrafia esofagea o test farmacologici, non hanno dimostrato reale utilità.
Trattamento: le opzioni disponibili
Il trattamento dello spasmo esofageo distale non è semplice, e spesso richiede tentativi progressivi.
Terapia farmacologica:
Calcio-antagonisti e nitrati possono ridurre la forza delle contrazioni esofagee, con beneficio su dolore e disfagia.
In alcuni casi si provano anticolinergici o antidepressivi triciclici, ma con efficacia limitata (Khalaf et al., 2018).
Tossina botulinica: l’iniezione endoscopica di tossina botulinica di tipo A nello sfintere esofageo inferiore può migliorare i sintomi, ma l’effetto è temporaneo.
Chirurgia o endoscopia avanzata: nei casi gravi e resistenti alle terapie, si può ricorrere alla miotomia esofagea, ovvero il taglio mirato delle fibre muscolari responsabili dello spasmo. Tecniche moderne come la miotomia endoscopica perorale (POEM) hanno mostrato risultati promettenti
Esperienze cliniche e prospettive
Sebbene la malattia sia rara, studi clinici e casi riportati in letteratura mostrano che, con un approccio multidisciplinare (gastroenterologo, radiologo, chirurgo), molti pazienti riescono a ottenere un miglioramento significativo della qualità di vita.
Le linee guida e le esperienze più recenti sottolineano l’importanza della diagnosi precoce e di un trattamento personalizzato, calibrato in base alla gravità dei sintomi e alla risposta alle terapie.
Riferimenti bibliografici
Yadlapati R, Kahrilas PJ, Fox MR, et al. Esophageal motility disorders on high-resolution manometry: Chicago classification version 4.0. Neurogastroenterol Motil. 2021;33(1):e14058. doi:10.1111/nmo.14058.
Khalaf M, Chowdhary S, Elias PS, Castell D. Distal Esophageal Spasm: A Review. Am J Med. 2018;131(9):1034-1040. doi:10.1016/j.amjmed.2018.02.031.
Leconte M, Douard R, Gaudric M, et al. Functional results after extended myotomy for diffuse oesophageal spasm. Br J Surg. 2007;94(9):1113-1118. doi:10.1002/bjs.5761.
Vaezi MF, Pandolfino JE, Yadlapati R, Greer KB, Kavitt RT. ACG Clinical Guidelines: Diagnosis and Management of Achalasia. Am J Gastroenterol. 2020;115(9):1393-1411. doi:10.14309/ajg.0000000000000731
Dr. Francesco Caruso
Specialista in chirurgia dell’apparato digerente
Chirurgia mininvasiva, proctologia, gastroenterologia
Iscr. Ord. med. RM/57003 - PI 11455741006
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