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Nodulo tiroideo maligno: cosa prevedono medicina e chirurgia tra trattamento e follow-up

Aggiornamento: 6 ago

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Quando la diagnosi è confermata – e il nodulo tiroideo si rivela maligno – è normale che si crei un carico emotivo importante. Ma la prima cosa da sapere è che nella maggior parte dei casi la prognosi è eccellente. Parliamo soprattutto del carcinoma papillare, che rappresenta circa l’85% dei tumori tiroidei differenziati.


👉 Nodulo tiroideo: Cosa dicono le linee guida?


Le principali società scientifiche – ATA (American Thyroid Association), ETA (European Thyroid Association) e NCCN – concordano su un punto essenziale:la gestione deve essere personalizzata, in base al rischio di recidiva e alla biologia del tumore.


📌 Il primo step: la chirurgia


Nella maggior parte dei casi viene indicata:


  • Lobectomia nei microcarcinomi a basso rischio, unifocali, senza sospetti linfonodali

  • Tiroidectomia totale nei casi a rischio intermedio-alto: noduli >4 cm, multifocalità, invasione capsulare, interessamento linfonodale


🎯 La linfadenectomia centrale profilattica non è più raccomandata di routine. Si esegue solo se ci sono linfonodi clinicamente sospetti (ATA 2015).


🧬 E dopo l’intervento?


Dipende dalla stratificazione del rischio:


  • Basso rischio (margini negativi, senza invasione o linfonodi): non richiede radioiodio, ma solo follow-up clinico ed ecografico.

  • Intermedio: si valuta il radioiodio in base a fattori individuali.

  • Alto rischio: indicazione al trattamento con iodio radioattivo (RAI), in associazione al TSH suppressivo.


🔍 Follow-up: cosa controlliamo e ogni quanto?


Il follow-up si basa su tre strumenti:


  1. Ecografia del collo (ogni 6-12 mesi inizialmente)

  2. Dosaggio della tireoglobulina (Tg) e anti-Tg nei pazienti tiroidectomizzati

  3. TSH: da mantenere soppressivo (0,1–0,5) nei pazienti ad alto rischio


Nel tempo, se non ci sono segni di recidiva, si può allentare la frequenza dei controlli, fino a visite annuali o biennali.


📍 Cosa diciamo al paziente?


  • Sì, è un tumore. Ma è tra i più curabili dell’intera oncologia.

  • Il rischio di recidiva in forme a basso rischio è <2%.

  • Il trattamento è spesso risolutivo.

  • Serve un follow-up regolare, ma non invasivo.


🧭 Il messaggio chiave è uno: la gestione del tumore tiroideo oggi è guidata dal rischio, non dall’emotività. Non si opera tutto, non si irradia tutto, e non si controlla tutto ogni tre mesi. La medicina cambia, e con lei deve cambiare anche il modo di affrontare le diagnosi.


Fonti principali:

  • ATA Guidelines 2015 – Management of Thyroid Nodules and Differentiated Thyroid Cancer

  • ETA Consensus 2019

  • NCCN Clinical Practice Guidelines in Oncology – Thyroid Carcinoma (update 2024)


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