Il trattamento della fistola perianale
- Francesco Caruso
- 15 set
- Tempo di lettura: 4 min

La fistola perianale è una condizione complessa che, se non trattata adeguatamente, può compromettere seriamente la qualità della vita del paziente. Non si tratta soltanto di un problema fisico, ma di un disturbo che porta con sé dolore, secrezioni, limitazioni nella vita quotidiana e spesso un forte impatto psicologico.
Il trattamento ha un obiettivo chiaro: eradicare il tratto fistoloso preservando al massimo la funzione dello sfintere anale, così da garantire la guarigione senza sacrificare la continenza.
Fistola perianale: Le tecniche chirurgiche tradizionali - la fistulotomia
La fistulotomia rappresenta ancora oggi il trattamento di prima scelta per le fistole semplici e basse. Secondo le linee guida della American Society of Colon and Rectal Surgeons, questa procedura offre tassi di guarigione superiori al 90%, con un rischio minimo di incontinenza se il coinvolgimento dello sfintere è limitato [1–2].
Nella pratica clinica, capita spesso di vedere pazienti che, dopo anni di secrezioni e ricadute, ritrovano serenità con una semplice fistulotomia. Ricordo il caso di un giovane insegnante che, a causa della fistola, non riusciva più a vivere serenamente la sua quotidianità: dopo l’intervento, in poche settimane tornò in classe senza dolore e con una qualità di vita completamente recuperata.
Tuttavia, bisogna essere consapevoli che, nelle fistole complesse o alte, il rischio di incontinenza può salire fino al 40% [1–2]. In questi casi, è fondamentale non improvvisare e affidarsi a un chirurgo esperto che sappia valutare la soluzione migliore.
Le tecniche di preservazione dello sfintere: quando la fistola è complessa
Quando la fistola interessa porzioni più ampie dello sfintere o presenta più tragitti, è necessario ricorrere a procedure più sofisticate, volte a proteggere la continenza.
Endorectal advancement flap: consiste nell’avanzamento di un lembo rettale per coprire l’orifizio interno della fistola. Garantisce tassi di successo attorno all’80% con un basso rischio di incontinenza [1][3–4].
LIFT (Ligation of Intersphincteric Fistula Tract): è una tecnica che mira a legare il tragitto fistoloso nello spazio intersfinterico. I tassi di guarigione sono variabili (dal 57% al 99%) e il rischio di incontinenza oscilla tra 0% e 23% [3–5].
VAAFT: consiste nell'utilizzo di una telecamera endoscopica per mezzo della quale è possibile esplorare il tramite fistoloso, fare curettage mirato e correggere il tramite con una sonda laser. I tassi di guarigione sono variabili (dal 60% al 80%) e ma il rischio di incontinenza e tra i più bassi, poiche nella maggior parte dei casi non è necessario tagliare lo sfintere
Una delle pazienti che ho seguito, una donna di mezza età con una fistola complessa e multipli tentativi falliti alle spalle, ha trovato sollievo con la procedura VAAFT. Dopo anni di disagio, finalmente ha potuto riprendere le sue attività quotidiane, compresa la passione per le passeggiate in montagna.
Tecniche innovative e terapie emergenti
Negli ultimi anni si stanno diffondendo approcci meno invasivi, utili soprattutto nei casi più delicati:
Plug di collagene: successo variabile tra il 24% e il 50%.
Colla di fibrina: risultati più bassi, 18–41%.
Laser (FiLaC): utilizzo di energia laser per obliterare il tragitto.
Cellule staminali: un’opzione promettente, in particolare nelle fistole associate a malattia di Crohn, anche se i dati di efficacia sono ancora in evoluzione [6–7].
Queste soluzioni non sono da considerare sostitutive delle tecniche classiche, ma piuttosto complementari, ideali nei casi selezionati dove il rischio di danneggiare lo sfintere è elevato.
L’importanza di un trattamento eseguito da mani esperte
Un aspetto fondamentale, spesso sottovalutato, è che la fistola perianale deve essere trattata bene, e al primo tentativo. Ogni intervento non risolutivo rende la situazione più complessa, con cicatrici che possono ostacolare le procedure successive.
Per questo è essenziale affidarsi a centri specializzati e a chirurghi esperti in proctologia. Solo un approccio mirato, basato su una corretta classificazione della fistola e su una strategia personalizzata, può garantire la massima probabilità di successo e ridurre al minimo il rischio di complicanze.
Conclusioni
Il trattamento della fistola perianale non è mai “standard”: dipende dal tipo di fistola, dal rischio di incontinenza, dall’esperienza del chirurgo e dalle preferenze del paziente. La fistulotomia resta la procedura più efficace per le forme semplici, mentre le tecniche di preservazione dello sfintere rappresentano la scelta d’elezione per le fistole complesse. Le innovazioni, come laser e cellule staminali, aprono prospettive interessanti, soprattutto per casi selezionati.
Ciò che davvero fa la differenza è la qualità del primo trattamento. Un intervento ben eseguito, da mani esperte, significa offrire al paziente non solo la guarigione fisica, ma anche la possibilità di tornare a vivere con piena serenità.
Bibliografia
1.
Gaertner WB, Burgess PL, Davids JS, et al.
Diseases of the Colon and Rectum. 2022;65(8):964-985. doi:10.1097/DCR.0000000000002473.
2.
Litta F, Bracchitta S, Naldini G, et al.
Surgery. 2021;170(3):689-695. doi:10.1016/j.surg.2021.02.055.
3.
Pescatori M.
International Journal of Colorectal Disease. 2021;36(10):2071-2079. doi:10.1007/s00384-021-03917-7.
4.
Kontovounisios C, Tekkis P, Tan E, et al.
Colorectal Disease : The Official Journal of the Association of Coloproctology of Great Britain and Ireland. 2016;18(5):441-58. doi:10.1111/codi.13330.
5.
Limura E, Giordano P.
World Journal of Gastroenterology. 2015;21(1):12-20. doi:10.3748/wjg.v21.i1.12.
6.
Parian AM, Obi M, Fleshner P, Schwartz DA.
The American Journal of Gastroenterology. 2023;118(8):1323-1331. doi:10.14309/ajg.0000000000002326.
7.
Kotze PG, Shen B, Lightner A, et al.
Gut. 2018;67(6):1181-1194. doi:10.1136/gutjnl-2017-314918.


Commenti