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Ho i calcoli alla colecisti - che rischio di avere una pancreatite

Dr. Francesco Caruso - Specialista in chirurgia mininvasiva e senza dolore - Tel. 333/8887415 - mail: carusochirurgo@gmail.com
Dr. Francesco Caruso - Specialista in chirurgia mininvasiva e senza dolore - Tel. 333/8887415 - mail: carusochirurgo@gmail.com

“Ho fatto un’ecografia e mi hanno trovato dei calcoli, ma mi hanno detto che non è nulla.” “Mi capita a volte di avere un po’ di dolore sotto le costole… sarà colite.” “È vero che i calcoli alla colecisti possono causare una pancreatite? E se sì, quanto è pericoloso?”


Sono domande che sento ogni settimana in ambulatorio. Ed è comprensibile, perché i calcoli alla colecisti (o litiasi biliare) sono diffusissimi — si stima che colpiscano circa 1 adulto su 5 oltre i 50 anni. Molti restano asintomatici per tutta la vita. Ma quando iniziano a “muoversi”, possono diventare molto pericolosi. Fino a causare una pancreatite acuta, anche grave.

Vediamo allora come nasce questa complicanza, chi è a rischio, e soprattutto quando è il caso di intervenire prima che sia troppo tardi.


Cosa c’entrano i calcoli con il pancreas?


Il legame è più stretto di quanto si pensi. La colecisti e il pancreas condividono lo stesso punto di scarico nel duodeno, attraverso il coledoco e il dotto di Wirsung, che sfociano nella papilla di Vater.


Quando un calcolo, anche molto piccolo (i cosiddetti microcalcoli), scende dalla colecisti e attraversa il coledoco, può:


  • Irritare o bloccare la papilla

  • Ostacolare il flusso di bile e succo pancreatico

  • Scatenare una reazione infiammatoria violenta del pancreas


Risultato: pancreatite acuta biliare, la forma più comune in assoluto di pancreatite.


Quanto è grave una pancreatite da calcoli?


Dipende. In alcuni casi è lieve, si risolve in pochi giorni. In altri, può diventare una tempesta sistemica: necrosi, insufficienza respiratoria, infezioni, sepsi.

Studi recenti (tra cui quelli ACG 2024) hanno confermato che i pazienti con pancreatite biliare hanno un rischio di complicanze superiore rispetto ad altre forme, soprattutto se il calcolo resta incastrato nel coledoco e genera anche una colangite.

Nel mio lavoro ho visto giovani donne in salute, senza fattori di rischio apparenti, andare in insufficienza respiratoria per una pancreatite biliare partita da un solo microcalcolo. Fortunatamente, trattate in tempo, tutte si sono salvate.


Come si fa la diagnosi?


Quando un paziente arriva in pronto soccorso con:

  • Dolore epigastrico violento irradiato alla schiena

  • Vomito incoercibile

  • Aumento di lipasi e amilasi

  • Transaminasi alte (AST, ALT) o bilirubina elevata


…la pancreatite biliare è il primo sospetto clinico.L’ecografia addominale è spesso il primo esame eseguito e può mostrare calcoli nella colecisti, dilatazione delle vie biliari, oppure segni indiretti di sofferenza pancreatica.


Se il dubbio persiste, si ricorre a colangio-RM o ecoendoscopia, esami molto più sensibili per identificare calcoli nel coledoco.


Cosa fare se si scopre che i calcoli sono la causa?


La risposta è semplice: non aspettare la prossima pancreatite. Le linee guida europee e americane sono chiare: dopo una pancreatite acuta biliare, la colecisti va rimossa il prima possibile, idealmente durante lo stesso ricovero, o comunque entro 2-4 settimane, se le condizioni generali lo consentono.


Perché? Perché il rischio di recidiva è altissimo, e il secondo episodio può essere peggiore del primo.


Un paziente di 69 anni, con lieve sovrappeso, ha avuto una pancreatite biliare lieve. Non operato subito perché “stava meglio”, è tornato un mese dopo con una forma necrotico-emorragica. È stato intubato, drenato, ha passato due mesi in rianimazione. Oggi è vivo, ma con un diabete secondario e una funzione pancreatica compromessa. Bastava una colecistectomia in laparoscopia.


Ma se ho i calcoli… anche senza aver avuto pancreatite?


Dipende. I calcoli asintomatici, senza coliche e senza segni ecografici di infiammazione, non richiedono sempre intervento. Ma ci sono eccezioni in cui è meglio operare anche in prevenzione:


  • Calcoli <5 mm (più facili da migrare)

  • Fango biliare documentato

  • Dotto cistico largo

  • Pazienti con diabete, immunodepressione o comorbidità importanti

  • Donne in gravidanza o in età fertile con coliche ricorrenti


La decisione va sempre individualizzata, ma mai sottovalutata. Una pancreatite da calcoli può essere letale, e si può evitare con un intervento mini-invasivo ben programmato.


Conclusioni


Se hai i calcoli alla colecisti, non devi spaventarti, ma neanche ignorarli.Se hai avuto coliche biliari, dolore ricorrente o anche un solo episodio di pancreatite, la colecistectomia è la scelta giusta.È un intervento sicuro, in laparoscopia, che ti evita complicanze potenzialmente gravissime.


La pancreatite biliare non colpisce solo gli anziani, né solo i “grandi bevitori”. Basta un piccolo calcolo — a volte invisibile all’ecografia — per scatenare una reazione infiammatoria devastante.


Non aspettare il secondo episodio. Agisci dopo il primo. O, meglio ancora, prima.


Dr. Francesco Caruso

Specialista in chirurgia dell’apparato digerente

Chirurgia mininvasiva, proctologia, gastroenterologia

📍 Disponibile per visite specialistiche in Calabria, Milano e telemedicina

📞 Per appuntamenti: 333 8887415

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