Ernia ombelicale: piccola fuori, grande dentro. Quando serve operare e perché oggi si fa in mininvasiva
- Francesco Caruso
- 17 lug
- Tempo di lettura: 3 min

“È solo un bozzetto all’ombelico”, “ci convivo da anni”, “il medico mi ha detto che è meglio aspettare”…Sono frasi che sento spesso in ambulatorio, da pazienti che si presentano con un’ernia ombelicale trascurata, convinti che sia innocua.In realtà, l’ernia ombelicale è una patologia a rischio evolutivo, e proprio la sua apparente “banalità” è ciò che la rende insidiosa.
Fortunatamente, oggi la chirurgia è cambiata: con un approccio mininvasivo laparoscopico, è possibile riparare l’ernia in modo definitivo, sicuro, con un recupero rapido e risultati estetici ottimali.
🔍 Cos’è l’ernia ombelicale?
È una fuoriuscita di contenuto addominale (grasso o intestino) attraverso un difetto della parete in sede ombelicale o paraombelicale.La si nota come un rigonfiamento sotto o sopra l’ombelico, talvolta dolente, che può rientrare spontaneamente o permanere fisso.
È più frequente:
Nelle donne, specie dopo gravidanze multiple
Nei pazienti obesi o con aumento cronico della pressione addominale (tosse cronica, ascite, stipsi)
Nelle persone che fanno sforzi intensi
⚠️ Quando è un problema?
Anche piccola, l’ernia ombelicale non è “solo estetica”.Può evolvere in:
Strozzamento intestinale (urgenza chirurgica)
Dolore cronico da incarceramento
Aumento progressivo delle dimensioni
Disfunzioni posturali o muscolari addominali
📌 Le linee guida HerniaSurge Group 2023 raccomandano la correzione precoce anche delle ernie < 2 cm, se sintomatiche o in pazienti a rischio evolutivo.
🧠 Un caso clinico dal mio ambulatorio
Paziente di 52 anni, insegnante, con rigonfiamento ombelicale da 4 anni, mai indagato. Dopo un colpo di tosse, si presenta in pronto soccorso per ernia strozzata con intestino incarcerato. Operata d’urgenza con accesso laparoscopico (IPOM), plastica con mesh e dimissione a 24h. A 6 settimane: completamente ristabilita, cicatrice invisibile, nessun dolore.
“Se lo avessi saputo prima, non avrei aspettato.”
🛠️ Come si cura oggi: chirurgia mininvasiva
Oggi le opzioni non si limitano più al vecchio taglio paraombelicale.
Tecniche laparoscopiche :
✅ 3 micro-incisioni da 5 mm
✅ Visualizzazione completa della parete addominale
✅ Correzione di eventuali ernie “nascoste” (es. epigastriche)
✅ Posizionamento della rete (mesh) in sede preperitoneale o intraperitoneale
✅ Recupero rapido, dimissione in giornata o dopo 24h
✅ Ottimo risultato estetico
📌 Le linee guida EAES 2023 raccomandano l’approccio laparoscopico per:
Ernie > 2 cm
Recidive dopo chirurgia open
Obesità o parete addominale ipotonica
Pazienti attivi o con alta richiesta funzionale
🎯 Quando operare?
✅ Se l’ernia aumenta di volume
✅ Se provoca dolore, senso di trazione o fastidio
✅ Se non rientra più spontaneamente (ernia “fissa”)
✅ Se coesiste con diastasi dei retti
✅ Se è presente obesità addominale, che ne accelera l’evoluzione
👨⚕️ Il mio approccio
Durante la visita, ogni paziente con sospetta ernia ombelicale viene:
✔️ Valutato clinicamente in posizione eretta e supina
✔️ Sottoposto, se necessario, a ecografia addominale di parete
✔️ Informato su indicazioni, rischi e vantaggi della laparoscopia
✔️ Trattato con tecnica mininvasiva personalizzata (mesh ultraleggera o 3D)
✔️ Seguito con controlli programmati post-intervento
📊 Nella mia esperienza:
Recidiva < 2%
Infezioni < 0,5%
Ritorno al lavoro tra il 5° e il 10° giorno
Altissimo livello di soddisfazione estetica e funzionale
📣 Un messaggio per i pazienti
Non aspettare che un’ernia ombelicale “dica lei quando” operarla. Spesso non fa male, fino a quando è troppo tardi.
Oggi abbiamo gli strumenti per trattarla in modo definitivo, senza dolore, senza tagli visibili, e con un recupero pieno in pochi giorni.
Affidarsi a uno specialista significa intervenire nel momento giusto, con le tecniche più sicure e rispettose del tuo corpo.


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