Ernia inguinale nella donna: rara, sottovalutata, spesso miscunosciuta. Ma con la laparoscopia possiamo fare la differenza
- Francesco Caruso
- 19 ore fa
- Tempo di lettura: 3 min

Quando si parla di ernia inguinale, si pensa subito all’uomo. E in effetti è una patologia tipicamente maschile: il rapporto di incidenza è 9:1.
Ma proprio per questo, nelle donne, viene spesso trascurata, mal diagnosticata o operata in modo non ottimale.E il risultato, purtroppo, è spesso un’alta percentuale di recidive, dolore cronico, diagnosi errate e interventi chirurgici che non risolvono il problema.
La chirurgia laparoscopica, in questi casi, non è solo un’opzione tecnica. È una scelta strategica, diagnostica e terapeutica insieme.Lo confermano le più recenti linee guida EAES–HerniaSurge 2023, che dedicano un intero paragrafo al trattamento delle ernie inguinali nella donna.
🔍 Ernia femminile: meno visibile, ma più insidiosa
Nella donna, l’ernia inguinale si manifesta spesso in forma più profonda (ernia femorale, ernia crurale), o più piccola e intermittente, rendendo la diagnosi clinica molto più complessa.
Spesso i sintomi sono atipici:
Dolore cronico inguinale o pelvico
Fastidio durante i rapporti
Sensazione di “tiramento” che peggiora in piedi
Talvolta irradiato alla coscia (confuso con patologia ginecologica, ortopedica o nervosa)
Inoltre, fino al 17% delle donne operate in chirurgia open per presunta ernia inguinale, in realtà avevano una femorale, che non è stata correttamente trattata.
🧠 Un caso clinico che parla da solo
Paziente di 36 anni, infermiera, sottoposta 4 anni prima a intervento open per “ernia inguinale destra”. Da allora, dolori ricorrenti inguinali, peggiorati in posizione eretta, che le impedivano di stare in turno più di 4 ore. Visita clinica negativa. Inviata a tre specialisti ortopedici, trattata per “pubalgia”.
All’esame obiettivo dinamico, e successiva RMN pelvica + valutazione laparoscopica esplorativa, ho riscontrato ernia femorale destra recidiva, mai trattata prima. Intervenuta in laparoscopia con riparazione transaddominale laparoscopica (TAPP) e posizionamento di mesh leggera.
A 2 mesi: nessun dolore, ripresa piena del lavoro, ritorno all’attività sportiva.
“Mi dicevano che ero ansiosa. Ma era un’ernia, non la mia testa.”
📑 Cosa dicono le linee guida
Le linee guida HerniaSurge Group 2023 e EAES sono chiare:
“Nelle donne con ernia inguinale o sospetto clinico, è fortemente raccomandato l'approccio laparoscopico per la diagnosi differenziale e per la corretta identificazione di ernie femorali, crurali e recidive.”
Perché?
Le ernie femorali sono più frequenti nella donna (20–30%)
Sono più piccole, ma a rischio più alto di strangolamento intestinale
Nella chirurgia open, possono non essere riconosciute né trattate correttamente
La laparoscopia permette di visualizzare l’intera regione miopectinea, trattando tutte le ernie potenzialmente presenti (anche controlaterali)
🔧 Il mio approccio chirurgico
Nelle pazienti donne, quando vi è:
dolore inguinale cronico
recidiva dopo chirurgia open
dubbio diagnostico tra inguinale, femorale, crurale
necessità estetica o lavorativa
età giovane o sportiva
…propongo sempre la laparoscopia mininvasiva TAPP, in base alla morfologia dell’ernia e alle esigenze cliniche.
Utilizzo:
Mesh anatomiche leggere o 3D, in posizione preperitoneale
Tecnica a 3 trocar da 5 mm, senza tagli visibili
Intervento in day surgery, anestesia generale breve
Ripresa autonoma nelle 24 ore post-operatorie
Ritorno al lavoro tra il 4° e il 10° giorno
I risultati nella mia casistica:
📊 Recidiva < 1% a 3 anni
📊 Dolore cronico < 0.5 %
📊 Complicanze post-operatorie minime
📊 Pazienti altamente soddisfatte per recupero, comfort e gestione del dolore
🗣️ Un messaggio alle pazienti
Se sei una donna, e hai dolore inguinale, fastidio persistente dopo un intervento o rigonfiamenti anche piccoli che compaiono sotto sforzo, non accontentarti di diagnosi superficiali o “è tutto a posto”.
L’ernia femminile c’è, ma si vede solo se la si cerca nel modo giusto.
E quando si decide di operare, la laparoscopia non è una moda, ma il miglior strumento per evitare diagnosi errate, recidive e dolore persistente.
Comments