Diverticolosi - Come evolve in diverticolite
- Francesco Caruso
- 29 lug
- Tempo di lettura: 3 min

Quando spiego la differenza tra diverticolosi e diverticolite ai miei pazienti, spesso uso una metafora semplice:
“La diverticolosi è come avere dei piccoli rigonfiamenti sulle pareti del colon. La diverticolite è quando uno di questi rigonfiamenti si infiamma o si complica.”
Ma partiamo dall’inizio. Cos’è davvero la diverticolosi? È pericolosa? Come si evolve? Serve curarla?
Cos’è la diverticolosi
La diverticolosi è una condizione molto frequente, soprattutto dopo i 50 anni. Consiste nella presenza di piccoli “sacchetti” (diverticoli) che si formano lungo la parete del colon, in particolare nel tratto sinistro e nel sigma.
È una condizione benigna e spesso asintomatica, che viene scoperta per caso durante una colonscopia o un’ecografia dell’addome eseguita per altri motivi.
I diverticoli sono delle estroflessioni della mucosa (cioè uno strato interno del colon) che si formano nei punti più deboli della parete, dove passano i vasi sanguigni. Si chiamano tecnicamente “falsi diverticoli”, perché coinvolgono solo alcuni strati della parete intestinale.
Perché si formano?
La genesi è multifattoriale:
Invecchiamento: con l’età si riduce la tonicità della parete intestinale e si perde coordinazione nella contrazione del colon.
Stitichezza cronica: aumenta la pressione all’interno del colon.
Alimentazione povera di fibre: riduce il volume fecale e rallenta il transito.
Familiarità: alcuni studi genetici hanno mostrato una predisposizione ereditaria.
Obesità, sedentarietà, fumo: favoriscono l’infiammazione cronica di basso grado.
È pericolosa?
Di per sé, la diverticolosi non è pericolosa. È come avere dei piccoli rigonfiamenti: non fanno male, non sanguinano, non infiammano… fino a che non accade qualcosa.
Il vero problema nasce quando uno di questi diverticoli si infiamma, si infetta o si perfora: parliamo in questo caso di diverticolite acuta.
Quando si trasforma in diverticolite?
Circa il 2-4% dei pazienti con diverticolosi sviluppa almeno un episodio di diverticolite nella vita. Una percentuale apparentemente bassa, ma che si traduce in centinaia di migliaia di casi ogni anno, solo in Italia.
Alcuni pazienti sono più a rischio:
Età <50 anni con obesità viscerale
Stitichezza marcata
Assunzione di farmaci come antinfiammatori o cortisonici
Immunosoppressione (trapianti, chemioterapia)
Ridotta attività fisica
Il passaggio da diverticolosi a diverticolite non è prevedibile al 100%, ma oggi sappiamo che alcuni fattori scatenanti sono modificabili, e intervenire precocemente fa la differenza.
Come si manifesta la diverticolite?
Quando un diverticolo si infiamma, i sintomi sono spesso evidenti:
Dolore addominale acuto, in genere a sinistra
Febbre
Nausea o vomito
Gonfiore
Alterazioni dell’alvo (diarrea o stipsi)
Talvolta la palpazione rivela una massa dolente (se c’è un ascesso)
Ecco perché una diverticolite non va mai sottovalutata: può complicarsi con perforazione, ascessi, fistole, fino a richiedere un intervento chirurgico urgente.
Si può prevenire l’evoluzione?
Sì. E per questo intercettare la diverticolosi è fondamentale.
Il mio approccio con i pazienti prevede sempre una valutazione personalizzata:
✅ Analisi dello stile di vita
✅ Educazione alimentare (più fibre, meno grassi saturi)
✅ Promozione dell’attività fisica
✅ Uso mirato di probiotici in casi selezionati
✅ Ecografia addominale di controllo ogni 1-2 anni (nei soggetti sintomatici o con pregressa diverticolite)
Il caso di Giovanni
Giovanni ha 58 anni. Lo seguivo da anni per problemi digestivi minori. Un giorno, durante un’ecografia addominale fatta per meteorismo, scopriamo diverticoli multipli nel sigma. Nessun sintomo importante. Abbiamo corretto dieta e abitudini. Dopo due anni, nessun episodio. Nel frattempo, suo fratello, coetaneo, sedentario e fumatore, è finito in ospedale con un ascesso da diverticolite e ha subito un intervento chirurgico con colostomia temporanea.
Due fratelli. Due storie opposte. Una sola differenza: la prevenzione.
In conclusione
La diverticolosi non è una malattia, ma può diventarlo. Intercettarla in tempo e adottare uno stile di vita sano può evitare complicazioni, ospedalizzazioni, recidive e chirurgia.
Nel mio ambulatorio vedo ogni settimana persone che vivono con questa condizione senza saperlo. Spesso basta una semplice ecografia, un colloquio attento, e qualche piccolo cambiamento per mettere il colon al sicuro.
Dr. Francesco Caruso
Specialista in chirurgia dell’apparato digerente
Chirurgia mininvasiva, proctologia, gastroenterologia
📍 Disponibile per visite specialistiche in Calabria, Milano e telemedicina
📞 Per appuntamenti: 333 8887415


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