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Cos’è l’obesità e quando una persona viene definita obesa

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Dr. Francesco Caruso - Specialista in chirurgia mininvasiva e senza dolore - Tel. 333/8887415 - mail: carusochirurgo@gmail.com

L’obesità non è semplicemente “avere qualche chilo di troppo”. È una malattia cronica, progressiva e complessa, riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come una delle principali sfide sanitarie globali del XXI secolo. Oggi interessa più di 1,5 miliardi di persone nel mondo e la sua diffusione continua a crescere, coinvolgendo non solo adulti ma anche bambini e adolescenti.


Definizione di obesità: non solo una questione di peso


In medicina, l’obesità viene definita principalmente attraverso l’Indice di Massa Corporea (IMC o BMI – Body Mass Index), calcolato dividendo il peso (in kg) per il quadrato dell’altezza (in metri). Secondo le linee guida internazionali ASMBS-IFSO 2022 e SICOB 2023, la classificazione standard è la seguente:


  • Sovrappeso: BMI 25,0 – 29,9 kg/m²

  • Obesità di classe I: BMI 30,0 – 34,9 kg/m²

  • Obesità di classe II: BMI 35,0 – 39,9 kg/m²

  • Obesità di classe III (o “grave”): BMI ≥ 40 kg/m²


Per le popolazioni asiatiche, la soglia viene abbassata: si parla di obesità già con un BMI >25 kg/m², a causa di un rischio metabolico più alto a parità di peso.

Ma il BMI non è l’unico parametro: la distribuzione del grasso corporeo (viscerale vs. sottocutaneo), la presenza di comorbidità (diabete di tipo 2, ipertensione, apnee notturne, steatosi epatica, ecc.) e la valutazione clinica complessiva sono essenziali per capire il reale rischio per la salute


Perché l’obesità è una malattia e non solo un “problema estetico”


L’obesità è associata a oltre 40 patologie croniche e potenzialmente letali, tra cui:


  • Diabete di tipo 2

  • Malattie cardiovascolari (infarto, ictus)

  • Apnee ostruttive del sonno

  • Steatosi epatica e cirrosi

  • Aumento del rischio di almeno 13 tipi di tumore, tra cui colon, mammella, pancreas e fegato


Si stima che ridurre il peso corporeo del 5-10% possa migliorare significativamente glicemia, pressione arteriosa, profilo lipidico e ridurre il rischio di complicanze gravi.


Come si arriva all’obesità: una malattia multifattoriale


Le cause non si riducono a “mangiare troppo e muoversi poco”. Le evidenze scientifiche confermano che l’obesità nasce da un’interazione complessa tra:


  • Genetica e predisposizione familiare

  • Ambiente obesogeno (alimentazione ipercalorica, sedentarietà)

  • Squilibri ormonali (es. ipotiroidismo, sindrome dell’ovaio policistico)

  • Fattori psicologici (stress, disturbi del comportamento alimentare)

  • Uso di farmaci che favoriscono aumento di peso

  • Alterazioni del microbiota intestinale


Questo significa che affrontare l’obesità richiede un approccio multidisciplinare e personalizzato, non soluzioni rapide o di moda.


Esperienze cliniche: quando la diagnosi cambia la vita


Molti pazienti arrivano in visita dicendo: “Dottore, non mi sento obeso, sono solo un po’ in carne”. Un mio paziente di 42 anni, imprenditore, con un BMI di 36 e ipertensione resistente, non si era mai percepito malato. Dopo una valutazione accurata, e con un approccio combinato (nutrizionale, psicologico e poi chirurgico), ha perso 38 kg in 18 mesi, ha sospeso la terapia antipertensiva e oggi pratica trekking ogni settimana. Il cambiamento è stato fisico, ma soprattutto mentale: ha capito che l’obesità non era un difetto estetico, ma un rischio serio per la sua vita.


Quando intervenire


Secondo le più recenti linee guida:


  • BMI ≥ 30 kg/m² con comorbidità importanti: valutare strategie mediche, endoscopiche o chirurgiche

  • BMI ≥ 35 kg/m², anche senza altre malattie: la chirurgia bariatrica è un’opzione raccomandata

  • Nei bambini e adolescenti con obesità grave e patologie correlate, un percorso specialistico precoce può cambiare radicalmente la prognosi


Conclusione: il peso è solo la punta dell’iceberg


Definire una persona “obesa” non significa giudicarla, ma riconoscere la presenza di una malattia seria, che richiede attenzione e un piano terapeutico mirato. La diagnosi precoce e un approccio personalizzato sono fondamentali per ridurre il rischio di complicanze e migliorare la qualità di vita.


Dr. Francesco Caruso

Specialista in chirurgia dell’apparato digerente

Chirurgia mininvasiva, proctologia, gastroenterologia

Iscr. Ord. med. RM/57003 - PI 11455741006

📍 Disponibile per visite specialistiche in Calabria, Milano e telemedicina

📞 Per appuntamenti: 333 8887415


📅 𝗣𝗿𝗲𝗻𝗼𝘁𝗮 𝗼𝗿𝗮 𝗹𝗮 𝘁𝘂𝗮 𝘃𝗶𝘀𝗶𝘁𝗮!

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𝗖𝗢𝗠𝗠𝗘𝗡𝗧𝗔, 𝗠𝗘𝗧𝗧𝗜 𝗠𝗜 𝗣𝗜𝗔𝗖𝗘 𝗘 𝗖𝗢𝗡𝗗𝗜𝗩𝗜𝗗𝗜. Per me è molto importante. Se non metti mi piace e non commenti, potrei non poter più scrivere articoli divulgativi come questo.


✅ 𝗩𝗲𝗱𝗶 𝗶𝗹 𝗺𝗶𝗼 𝗰𝘂𝗿𝗿𝗶𝗰𝘂𝗹𝘂𝗺 𝗲 𝗹𝗲 𝗿𝗲𝗰𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶:


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