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Neonato morto a Cetraro: che cosa sappiamo?

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Dr. Francesco Caruso - Specialista in chirurgia mininvasiva e senza dolore - Tel. 333/8887415 - mail: carusochirurgo@gmail.com

📍 Cetraro (Cosenza) – Nella mattinata di mercoledì 13 agosto 2025, un neonato è morto all’ospedale Gino Iannelli di Cetraro. Al momento non è chiaro se il decesso sia avvenuto in utero o pochi minuti dopo la nascita.


I Carabinieri della Compagnia di Paola, guidati dal capitano Marco Pedullà, hanno sequestrato la cartella clinica e avviato le indagini. La Procura di Paola, diretta dal procuratore capo Domenico Fiordalisi e coordinata dal sostituto procuratore Maria Porcelli, ha disposto l’autopsia, il cui incarico sarà affidato sabato 16 agosto.


Due medici – un ginecologo e un altro sanitario in servizio – sono stati iscritti nel registro degli indagati come atto dovuto, per consentire la loro partecipazione agli accertamenti medico-legali.


Neonato morto: Il contesto del punto nascita di Cetraro


  • Il punto nascita era stato chiuso nell’agosto 2019 a seguito della morte di una giovane paziente, deceduta per emorragia massiva post-parto. Le indagini avevano evidenziato gravi criticità strutturali e carenze nell’emoteca dell’ospedale.

  • Una chiusura temporanea era già avvenuta nel 2017 per problemi di personale e assenze. Pare che tra malattie e ferie, nessuno dei medici fosse presente in servizio ed il PS ginecologico fosse stato chiuso arbitrariamente dalla direzione dal 14 al 16 di agosto, rimandando tutte le partorienti all'ospedale di Cosenza (60 km di distanza in un periodo di intenso traffico)

  • La riapertura del punto nascita, avvenuta il 1° giugno 2024, era stata celebrata come un atto di rinascita e solidarietà. La decisione, adottata dall’Azienda Sanitaria di Cosenza e motivata dalle direttive del DCA 331/2023 della Regione Calabria, mirava a garantire assistenza ostetrico-ginecologica a una comunità di circa 200.000 abitanti, evitando viaggi di 60–80 km verso altri ospedali. Adesso il neonato morto a Cetraro.


Dati scientifici sulla mortalità neonatale


L’Italia è tra i paesi con la mortalità neonatale più bassa al mondo, ma permangono differenze regionali:

  • Mortalità neonatale media italiana nazionale: circa 1,7–2,5 decessi per 1 000 nati vivi

  • Mortalità neonatale media in Calabria: circa 3,5 decessi per 1 000 nati vivi, superiore alla media nazionale (QuiCosenza)

  • Confronto regionale 2020: Nord Italia 1,35/1 000, Sud 2,24/1 000 (Ijponline)

  • Tendenza storica: dal 1991 al 2008, la mortalità neonatale in Italia è diminuita del 57%, da circa 5,87 a 2,55 per 1 000 nati vivi, con grandi differenze regionali.


Nota: pur essendo statistiamente rari, ogni decesso neonatale ha un impatto emotivo e sanitario enorme e richiede analisi rigorose e trasparenti.


Punti Nascita: almeno 1000 parti all'anno per mantenere un expertise adeguata


La sicurezza dei neonati e delle madri durante il parto è strettamente legata al volume di attività dei punti nascita. Studi internazionali e linee guida nazionali concordano sul fatto che strutture con 1000 parti o più all’anno permettono al personale di acquisire esperienza consolidata, affinare competenze tecniche e gestire con maggiore efficacia situazioni critiche, riducendo il rischio di eventi avversi.


Tuttavia, la geografia e la demografia impongono talvolta scelte diverse. Alcuni punti nascita, soprattutto in aree periferiche o svantaggiate, operano con meno di 500 parti all’anno.


Queste strutture, definite “in deroga”, devono comunque garantire standard elevati di sicurezza, supportati da protocolli rigorosi e mezzi di trasporto rapidi ed efficienti per trasferimenti urgenti, come stabilito dal Decreto Ministeriale 11/11/2015.


Il problema dei volumi bassi non riguarda solo la frequenza dei parti, ma anche la capacità del personale di mantenere un’adeguata expertise. In punti nascita con attività limitata, eventi avversi rari ma potenzialmente gravi possono rappresentare una sfida, rendendo essenziale la formazione continua, la collaborazione con ospedali di riferimento e la disponibilità di protocolli aggiornati per l’assistenza ostetrico-ginecologica.


Non sono recuperabili in rete dati attuali che ci dicano quanti parti sono stato eseguiti nel punto nascita di Cetraro dal giorno della riapertura, più di un anno fa.


Altre criticità e precedenti recenti


  • Il punto nascita di Cetraro si colloca in una zona strategica del Tirreno cosentino, ma la regione ha già registrato tassi più elevati di mortalità neonatale rispetto alla media nazionale.

  • L’ospedale è attualmente anche coinvolto in un’altra inchiesta recente relativa al caso di botulismo che ha provocato la morte di Tamara D’Acunto, 45 anni.


Conclusioni


La comunità e le autorità sanitarie attendono chiarimenti sulle circostanze della morte del neonato. L’autopsia sarà determinante per accertare eventuali responsabilità mediche o carenze procedurali. In un contesto in cui la mortalità neonatale è statisticamente bassa, ogni caso diventa un indicatore fondamentale per la qualità dei servizi sanitari e la sicurezza dei pazienti.

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