Colonscopia - quando ripeterla dopo un primo esame
- Francesco Caruso
- 28 ago
- Tempo di lettura: 3 min

La colonscopia è l’esame più importante per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore del colon-retto. Non solo permette di individuare polipi e lesioni sospette, ma consente anche di rimuoverli durante la stessa procedura, riducendo in maniera significativa il rischio che possano trasformarsi in tumore.Una delle domande che più spesso mi viene rivolta dai pazienti è: “Dottore, quando devo rifare la colonscopia dopo la prima volta?”.
La risposta non è uguale per tutti, perché dipende da diversi fattori: l’età del paziente, la presenza o meno di familiarità per tumore del colon, i reperti trovati durante la prima colonscopia (assenza o presenza di polipi, numero, dimensioni e caratteristiche istologiche), oltre ad altri elementi di rischio individuali.
Colonscopia di screening: a che età iniziare?
Negli ultimi anni le linee guida internazionali hanno anticipato l’età di inizio dello screening, proprio perché il tumore del colon si sta presentando sempre più spesso anche in pazienti giovani.
Nei soggetti senza familiarità e senza sintomi, lo screening dovrebbe iniziare tra i 45 e i 50 anni.
Nei soggetti con familiarità (parenti di primo grado con tumore del colon-retto), è raccomandato iniziare 10 anni prima rispetto all’età in cui il familiare ha ricevuto la diagnosi, oppure comunque non oltre i 40 anni.
Questi criteri valgono per la prima colonscopia. Ma una volta eseguita, quando va ripetuta?
Colonscopia negativa: nessun polipo, nessuna lesione
Se la colonscopia è completamente negativa (nessun polipo, nessuna lesione), i tempi del controllo dipendono dal rischio personale:
Soggetti senza familiarità: il controllo si può ripetere dopo 10 anni.
Soggetti con familiarità: l’intervallo scende a 5 anni, anche in assenza di polipi.
Questa differenza è fondamentale: il rischio familiare non può essere trascurato, perché aumenta la probabilità di sviluppare polipi o tumori in età più precoce.
Colonscopia con polipi: come cambia la sorveglianza
Quando vengono trovati polipi, i tempi della colonscopia di sorveglianza dipendono dal numero, dalle dimensioni e dall’esame istologico.
1-2 polipi adenomatosi piccoli (<1 cm), senza displasia avanzata: la colonscopia va ripetuta dopo 5 anni.
3 o più polipi, oppure polipi ≥1 cm, o con displasia avanzata: è necessario un controllo più ravvicinato, in genere dopo 3 anni.
Polipi sessili serrati multipli o con displasia: anche in questo caso si consiglia il controllo a 3 anni.
Va ricordato che il rischio non è dato solo dal numero di polipi, ma anche dalle loro caratteristiche biologiche: alcuni hanno un potenziale evolutivo maggiore verso il carcinoma.
Età giovane e fattori di rischio aggiuntivi
Un discorso a parte meritano i pazienti più giovani (40-45 anni) o quelli che presentano fattori di rischio particolari: obesità, diabete, malattie infiammatorie croniche intestinali (rettocolite ulcerosa o morbo di Crohn), sindromi genetiche predisponenti. In questi casi il follow-up va sempre personalizzato e spesso richiede controlli più ravvicinati, anche se la prima colonscopia fosse negativa.
Perché è fondamentale la sorveglianza
Molti pazienti, dopo una prima colonscopia negativa, tendono a “rilassarsi” e pensano di essere protetti per sempre. In realtà, il colon è un organo dinamico e i polipi possono formarsi anche a distanza di anni. Eseguire la colonscopia nei tempi corretti consente di intercettare e rimuovere eventuali nuove lesioni prima che diventino pericolose.
Conclusioni
Stabilire quando rifare la colonscopia dipende da variabili precise: età, familiarità, presenza e caratteristiche dei polipi, fattori di rischio individuali. Non esiste una regola unica per tutti, ma linee guida chiare che aiutano a personalizzare il percorso.
Il consiglio che do sempre ai miei pazienti è semplice: non decidere da soli. Dopo ogni colonscopia è fondamentale discutere con lo specialista, che indicherà l’intervallo corretto per il controllo successivo. In questo modo la prevenzione diventa realmente efficace.
Dr. Francesco Caruso
Specialista in chirurgia dell’apparato digerente
Chirurgia mininvasiva, proctologia, gastroenterologia
Iscr. Ord. med. RM/57003 - PI 11455741006
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