Come evitare le recidive di diverticolite - Cosa dice davvero la scienza
- Francesco Caruso
- 29 lug
- Tempo di lettura: 3 min

Quando un paziente ha superato un primo episodio di diverticolite, spesso mi chiede:
“Dottore, cosa posso fare per evitare che torni?”
È una domanda legittima. La buona notizia è che la maggior parte delle persone non ha recidive, ma una parte — dal 15 al 40% — può sperimentare nuovi episodi nei mesi o anni successivi.La cattiva notizia è che non esiste una pillola magica né una dieta infallibile, ma solo un insieme di strategie concrete, realistiche e adattabili alla singola persona.
La recidiva non è inevitabile, ma nemmeno rara
Le statistiche ci aiutano a inquadrare il rischio. Secondo la review pubblicata su JAMA nel 2025, dopo un primo episodio:
I pazienti con diverticolite non complicata hanno un rischio di recidiva compreso tra 13% e 23%
Quelli con episodi complicati (ascesso, perforazione, ecc.) salgono fino a 40%
In altre parole: più grave è l’episodio iniziale, più alta è la possibilità che si ripresenti. Ma ci sono molte variabili che influenzano questa probabilità, e su alcune possiamo intervenire.
Il ruolo del peso corporeo e dell’attività fisica
Uno degli studi più solidi, pubblicato nell’ambito del Health Professionals Follow-up Study su oltre 47.000 uomini americani, ha mostrato con chiarezza che:
Un BMI sopra 30 raddoppia o triplica il rischio di sviluppare diverticolite
L’attività fisica regolare — in particolare il camminare veloce o correre — riduce il rischio di recidiva in modo statisticamente significativo
E non serve diventare maratoneti. Bastano 30 minuti al giorno di camminata a passo sostenuto, ogni giorno, per ottenere un effetto protettivo.
Un mio paziente, Antonio, 62 anni, sovrappeso da tempo, dopo una diverticolite con ricovero ha iniziato a camminare ogni mattina. Ha perso 8 kg in sei mesi e, da allora, nessun nuovo episodio. Non ha cambiato radicalmente vita: solo ha ripreso a muoversi, con costanza.
Dieta: fibre sì o no?
Qui la storia è meno chiara di quanto si pensi.
Per anni abbiamo detto ai pazienti: “Aumenta le fibre e starai bene”. Oggi sappiamo che non esiste una prova definitiva che una dieta ad alto contenuto di fibre prevenga nuovi episodi di diverticolite. Anzi, in alcuni casi potrebbero essere controproducenti.
Tuttavia, molte linee guida internazionali — compresa quella dell’American Gastroenterological Association — raccomandano comunque un’alimentazione ricca di fibre solubili, non tanto per evitare la recidiva, quanto per migliorare la regolarità intestinale, evitare la stipsi e ridurre la pressione intraluminale.
Cosa evitare davvero?
Molto spesso mi viene chiesto:
“Devo smettere di bere vino?”“La carne rossa è pericolosa?”
La risposta è sfumata.
Non ci sono prove certe che l’alcol, la carne o il caffè aumentino direttamente il rischio di recidiva. Tuttavia, uno stile di vita sano — con consumo moderato di alcol, carne e grassi animali — aiuta a mantenere il peso sotto controllo e migliora la funzionalità intestinale.
Un’altra domanda frequente riguarda gli antibiotici preventivi. Anche qui, nessuna evidenza scientifica suggerisce che assumere antibiotici in modo sistematico dopo un primo episodio riduca il rischio di recidiva. Anzi, un uso inappropriato può aumentare la resistenza batterica e compromettere il microbiota intestinale.
E se la diverticolite torna?
Quando il paziente ha più di 3 episodi in due anni, oppure presenta dolori cronici, disturbi dell’alvo persistenti o fistole, è il momento di valutare insieme un intervento chirurgico elettivo.
Non è una sconfitta, anzi. In questi casi, l’intervento migliora la qualità di vita in modo importante. Lo ha dimostrato il DIRECT Trial, uno studio clinico che ha confrontato chirurgia laparoscopica e trattamento conservativo in pazienti con recidive: i pazienti operati hanno ottenuto un miglioramento significativo nei punteggi di qualità di vita GIQLI, con benefici visibili già dopo sei mesi.
Conclusione: serve equilibrio, non ossessione
La tentazione di cercare una soluzione definitiva è forte, ma la vera chiave per evitare le recidive della diverticolite è conoscere il proprio corpo, fare scelte sane e avere un medico che sappia ascoltare e guidare.
Per alcuni, questo significherà semplicemente camminare di più e mangiare meglio. Per altri, sarà necessario valutare un intervento chirurgico mininvasivo per chiudere un capitolo che non dà pace.
In ogni caso, la paura non deve governare la salute. Con il giusto supporto, la diverticolite può essere gestita, prevenuta e — nei casi opportuni — risolta in modo definitivo.
Dr. Francesco Caruso
Specialista in chirurgia dell’apparato digerente
Chirurgia mininvasiva, proctologia, gastroenterologia
📍 Disponibile per visite specialistiche in Calabria, Milano e telemedicina
📞 Per appuntamenti: 333 8887415


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